Artizzu: “Un processo di deposito nazionale nucleare che inizia dalla base”

Artizzu: “Un processo di deposito nazionale nucleare che inizia dalla base”

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A Roma è stata avviata la Valutazione ambientale strategica per individuare il sito italiano che ospiterà il seposito nazionale dei rifiuti a bassa e media radioattività, dopo il decommissioning degli impianti nucleari. Questa valutazione coinvolge le 51 aree individuate dalla Carta nazionale delle aree idonee (Cnai) e si prevede che duri circa un anno e mezzo.

Una volta completata la Valutazione ambientale strategica, si arriverà a una migliore individuazione delle caratteristiche territoriali. Ciò consentirà un processo interattivo tra il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Sogin e Isin. Questo porterà alla redazione di un decreto finale e alla possibilità per i Comuni inclusi nella Carta di manifestare il proprio interesse. La decisione finale su quale sito ospiterà il deposito avverrà dopo gli approfondimenti tecnici condotti da Sogin e verificati da Isin. Questa fase aggiuntiva richiederà circa due anni.

In un’intervista a greenreport.it, Gian Luca Artizzu, Amministratore delegato di Sogin, ha spiegato che gli approfondimenti si concentreranno solo sui siti che avranno espresso interesse. A quel punto si terrà conto delle caratteristiche morfologiche, fisiche e politiche del territorio. Si inizierà poi la progettazione definitiva in conformità alle norme tecniche di Isin, che recepiscono le normative internazionali e le adattano al contesto italiano.

Artizzu ha sottolineato che nessuno dei 51 siti in esame per l’ubicazione del deposito combacia con un vecchio impianto nucleare, poiché esistono delle distanze di sicurezza dalle fonti d’acqua. Le centrali nucleari sono tutte situate lungo fonti d’acqua per il loro funzionamento, quindi i siti idonei devono essere distanti da esse.

Le amministrazioni di tutti e 51 i siti hanno fatto opposizione, rendendo il processo molto complesso. Tuttavia, Artizzu rimane ottimista su una scelta volontaria da parte di uno dei Comuni inclusi nella Carta. Egli sostiene che sarebbe preferibile un approccio democratico basato sulla volontà dei territori interessati.

L’Amministratore delegato di Sogin ha precisato che i tempi per la progettazione dettagliata dipenderanno dalle caratteristiche specifiche di ciascun territorio. Certi tipi di caratteristiche possono rendere le scelte progettuali più semplici o più complesse. Tuttavia, Artizzu si è detto fiducioso nel risolvere i problemi tecnici che potrebbero sorgere durante il processo.

In definitiva, la decisione su dove sorgerà il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi non verrà presa prima del 2027. Il coinvolgimento dei Comuni e il rispetto delle normative tecniche saranno fondamentali per garantire la sicurezza e l’efficienza della struttura. Il ruolo di controllore da parte di Isin garantirà che la scelta finale sia basata su criteri tecnici e di sicurezza.

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