Asportato tumore in endoscopia all’Ismett di Palermo: primo caso al mondo

Asportato tumore in endoscopia all’Ismett di Palermo: primo caso al mondo

A Palermo, per la prima volta al mondo è stato asportato un tumore allo stomaco senza in endoscopia, senza cioè l’utilizzo del bisturi. L’operazione è stata effettuata all’Ismett siciliano e rappresenta una grande novità per il settore.

L’intervento

Si è trattato dell’asportazione un tumore sottomucoso allo stomaco di cui soffriva una donna di 51 anni. L’operazione fino ad oggi veniva eseguita unicamente per via chirurgica, mentre per la prima volta i medici sono intervenuti con un nuovo sistema di sutura endoscopica che permette di ‘ricucire’ il foro effettuato durante la procedura.

Alla paziente è stato asportato un tratto di tessuto dello stomaco a forma di cuneo, per via endoscopia: così facendo i medici sono riusciti a rimuovere la neoformazione di cui soffriva. Le fasi di questo intervento sono due: resettiva, con un elettrobisturi endoscopico miniaturizzato è stata rimossa la neoformazione e la parete gastrica adiacente creando una perforazione allo stomaco che fino ad ora non era gestibile endoscopicamente, questo ha permetto all’operazione di essere ‘oncologicamente radicale’, e di sutura con la chiusura  della parete gastrica grazie ad uno strumento di sutura endoscopica di nuova generazione che ha chiuso il foro senza tagli e dolorosi tubi per il drenaggio.

I vantaggi dell’intervento in endoscopia

Questo tipo di intervento apre nuove scenari poiché permette di intervenire su lesioni che prima venivano trattate solo chirurgicamente, di ridurre il dolore post-operatorio e i tempi di degenza. La paziente è stata in grado di muoversi subito dopo il risveglio dall’anestesia, ha mangiato già dopo 48 ore e ha lasciato l’ospedale tre giorni dopo l’intervento.

«Fino ad oggi questo tipo d’intervento è stato sempre eseguito solo per via chirurgica – spiegano gli esperti -. La letteratura scientifica riporta pochi tentativi di approccio endoscopico, solo in Cina alcuni interventi analoghi sono stati portati a termine ma con tecniche di sutura obsolete».

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