Assalto al muro di Ceuta, in 800 forzano la barriera: 500 passano

Assalto al muro di Ceuta, in 800 forzano la barriera: 500 passano

Questa notte circa 800 migranti hanno assaltato e sfondato con bastoni e cesoie la barriera alta sei metri che separa l’enclave spagnola dal territorio marocchino.

Circa 500 sono riusciti a superare la barriera di filo spinato e ad entrare in territorio europeo scontrandosi con la polizia spagnola.

Le forze di sicurezza marocchine hanno cercato di respingere i migranti quelli che ce l’hanno fatta, secondo le testimonianze, più della metà, hanno festeggiato per le strade di Ceuta all’alba di stamattina gridando “libertà”.

Ora i migranti sarebbero assistiti dalla Croce Rossa che dal suo centro di Ceuta dove sono state messe a disposizione cinque ambulanze. Circa trenta migranti e almeno dieci agenti spagnoli, sono stati leggermente feriti e hanno dovuto essere medicati in ospedale.

Non è la prima volta che i migranti tentano di penetrare in modo massiccio nella “fortezza Europa”. Lo scorso gennaio, proprio a Ceuta, dove una recinzione che si estende per 8 chilometri è stata eretta per impedire l’ingresso di migliaia di migranti africani in territorio europeo, c’era stato un altro tentativo massiccio di sfondamento con circa 1.100 profughi che avevano assaltato il muro. La maggior parte di loro in quel caso era stata respinta dalle forze di sicurezza.

Le enclave spagnole in territorio marocchino di Ceuta e Melilla, antiche fortezze portoghesi cedute alla Spagna nel XVII secolo e rivendicate dal Marocco sulla base del principio delle frontiere naturali, rappresentano, uno dei punti privilegiati dai migranti africani per entrare in Europa.

Negli ultimi tempi sono emersi numerosi casi di tentativi disperati di superare il muro: migranti, anche bambini, che si nascondono nelle valigie o nei cruscotti delle automobili.

Ceuta ha uno status a metà strada tra quello di un comune e quello di una comunità autonoma. Una fitta rete di otto chilometri è stata costruita per impedire l’ingresso dei disperati provenienti dal resto del territorio africano.

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