Attacco alla base Unifil in Libano: 4 militari italiani feriti

Attacco alla base Unifil in Libano: 4 militari italiani feriti

Quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell’attacco con due razzi alla base UNIFIL nel sud del Libano. Il ministro della Difesa ha espresso indignazione e preoccupazione per gli attacchi subiti, ribadendo l’impegno nel mantenere la pace nella regione. Il presidente del Consiglio ha manifestato solidarietà ai feriti e alle loro famiglie, condannando fermamente gli attacchi contro le caschi blu. È stata evidenziata la necessità di garantire la sicurezza delle forze dell’UNIFIL e di individuare rapidamente i responsabili di tali azioni. La comunità internazionale è chiamata a collaborare per preservare la pace nella regione.

Attacco con razzi alla base UNIFIL nel sud del Libano: quattro militari italiani feriti

Il 26 dicembre 2023, quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell’esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il Comando del settore ovest di Unifil. Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha contattato immediate il comandante del contingente italiano per assicurarsi delle condizioni dei militari feriti e ha ribadito la presenza del contingente italiano nel sud del Libano per contribuire alla pace.

Da una prima ricostruzione, si è appreso che i due razzi hanno colpito un bunker della base e un locale vicino alla polizia militare internazionale, causando danni alle infrastrutture circostanti e ferendo i quattro militari italiani. Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso profonda indignazione e preoccupazione per l’attacco subito dalla base italiana di Unifil e ha manifestato solidarietà ai feriti e alle loro famiglie. Ha inoltre ribadito la ferma condanna degli attacchi e ha chiesto che venga garantita la sicurezza dei soldati Unifil.

Il Ministro della Difesa ha espresso l’intenzione di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano per evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo e ha condannato la presenza di terroristi nel sud del Libano che minaccia la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile. È stato evidenziato l’importanza della cooperazione tra le parti sul terreno per individuare rapidamente i responsabili degli attacchi e garantire la sicurezza del contingente Unifil nel sud del Libano.

Attacco al contingente italiano di Unifil nel Libano

Quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell’esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il Comando del settore ovest di Unifil. Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso profonda preoccupazione per l’attacco e ha contattato il comandante del contingente per verificare le condizioni dei militari feriti, che fortunatamente non sono gravi. È stato ribadito il impegno italiano nella missione di pace e la richiesta di evitare che le basi Unifil vengano utilizzate come scudi.

Le autorità italiane hanno manifestato indignazione per gli attacchi subiti al quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano e hanno espresso piena solidarietà ai militari feriti e alle loro famiglie. Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ribadito la condanna verso questi attacchi inaccettabili e ha chiesto che venga garantita la sicurezza dei soldati di Unifil in ogni momento. È fondamentale individuare rapidamente i responsabili di tali azioni per prevenire futuri attacchi.

L’attentato alla base UNP 2-3 di Shama ha causato danni alle infrastrutture circostanti, mettendo a rischio la sicurezza dei militari internazionali e della popolazione civile. L’Italia rinnova il suo impegno nella missione di pace in Libano e chiede una maggiore collaborazione tra le parti coinvolte per garantire la sicurezza e l’incolumità dei caschi blu. È necessario un intervento urgente per contrastare la presenza di terroristi nel Sud del Libano e proteggere il contingente italiano di Unifil da futuri attacchi.

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