Aumentano i suicidi in carcere: 67 casi da inizio anno
Il report del Garante nazionale delle persone private della libertà evidenzia un aumento significativo dei suicidi in carcere rispetto agli anni precedenti. Dei 67 decessi registrati, la maggioranza erano uomini di nazionalità italiana. Le fasce d’età più colpite sono state quelle tra i 26 e i 39 anni e tra i 40 e i 55 anni. Interessante notare che la maggioranza degli eventi suicidari si sono verificati nei primi 6 mesi di detenzione, con alcune persone che si sono tolte la vita già nei primi giorni. Le regioni più colpite sono state la Campania, la Lombardia e Emilia Romagna.
Gravi casi di suicidio in carcere registrati nel 2023
Il report del Garante nazionale delle persone private della libertà ha rilevato un aumento significativo dei casi di suicidio in carcere nel corso del 2023. Dal primo gennaio al 16 settembre, si sono verificati ben 67 suicidi, di cui due al di fuori dell’istituto penitenziario. Questo dato appare preoccupante se confrontato con gli anni precedenti, evidenziando un aumento di 19 decessi rispetto al 2022 e di 48 rispetto al 2021.
La maggior parte delle vittime di suicidio in carcere erano uomini, con solo due donne coinvolte. Le persone decedute erano di nazionalità italiana per il 54% dei casi, mentre il restante 46% proveniva da 15 Paesi diversi. Le fasce d’età più colpite risultano essere quelle tra i 26 e i 39 anni e tra i 40 e i 55 anni, con un’età media di circa 40 anni.
Un dato allarmante riguarda la durata della detenzione dei soggetti deceduti: più della metà si è tolta la vita nei primi 6 mesi di reclusione, con alcuni casi verificatisi addirittura entro i primi giorni di detenzione. Le regioni più colpite da questi tragici eventi sono la Campania, la Lombardia, l’Emilia Romagna e la Toscana, con un numero significativo di suicidi registrati.
La situazione evidenziata da questo report sottolinea la necessità di intervenire per prevenire i casi di suicidio in carcere e garantire un ambiente sicuro e adeguato per tutti i detenuti. L’analisi dei dati raccolti può offrire spunti per migliorare le misure di assistenza e prevenzione all’interno delle istituzioni penitenziarie, al fine di tutelare la salute mentale e il benessere delle persone private della libertà.
Aumento dei suicidi in carcere nel 2024
Il report del Garante nazionale delle persone private della libertà ha rivelato un preoccupante aumento dei casi di suicidio in carcere nel corso del 2024. Nell’arco di nove mesi, dal gennaio al 16 settembre, si sono verificati 67 suicidi, di cui due avvenuti al di fuori dell’istituto penitenziario.
I dati mostrano che la maggior parte delle persone decedute per suicidio erano uomini, con solo due donne coinvolte. Le persone italiane rappresentavano il 54% dei decessi, mentre il restante 46% era composto da cittadini stranieri provenienti da 15 Paesi diversi.
L’età media delle persone che si sono tolte la vita in carcere era di circa 40 anni, con una maggiore incidenza nelle fasce d’età tra i 26 e i 39 anni e tra i 40 e i 55 anni. Interessante notare che il 52% dei suicidi è avvenuto nei primi sei mesi di detenzione, con alcune persone che hanno compiuto il gesto estremo entro i primi 15 giorni o addirittura i primi 5 giorni dall’ingresso in carcere.
Le regioni più colpite da casi di suicidio in carcere sono state la Campania e la Lombardia, seguite da Emilia Romagna, Toscana, Veneto, Lazio, Sardegna, Piemonte, Liguria, Abruzzo, Calabria, Sicilia, Puglia, Marche e Umbria. La situazione richiede un’attenta analisi e azioni mirate per prevenire ulteriori tragedie nelle carceri italiane.
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