Austria, trionfa il giovanissimo Sebastian Kurz con circa il 32%

Austria, trionfa il giovanissimo Sebastian Kurz con circa il 32%

Il conservatore 31enne Sebastian Kurz trionfa alla elezioni in Austria. Kurz sarà il più giovane cancelliere austriaco: il suo Partito popolare Övp ha ottenuto oltre il 31% dei voti alle elezioni politiche anticipate.

Al secondo posto ancora in bilico c’è  l’ultradestra anti-migranti Fpö di Heinz-Christian Strache o il Partito socialdemocratico Spö del cancelliere uscente Christian Kern, che nel 2013 aveva vinto le elezioni.

Per avere un quadro definitivo bisognerà attendere il completamento del conteggio, e in particolare il calcolo dei voti via posta.

Alta l’affluenza alle urne

L’affluenza alle urne rispetto al 2013 è cresciuta dal 74,9% al 79,4%. Ecco le ultime proiezioni: Övp 31,7% (+7,7% rispetto al 2013), Spö 26,9% (0%), Fpö 26,0% (+5,5%), Neos 5,1% (+0,2%), Pilz 4,3% (prima candidatura). Perdono molto i Verdi, che rischiano di restare come tutte le altre liste sotto la soglia di sbarramento del 4%. La suddivisione provvisoria dei seggi Övp 62 seggi (+15), Spö 52 seggi (0), Fpö 51 seggi (+11), Neos 10 seggi (+1), Pilz 8 seggi (+8).

Le prime dichiarazioni di Kurz

“Vi posso promettere che da oggi lotterò con tutte le mie forze per cambiare questo Paese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader dei popolari dell’Övp Sebastian Kurz.

“Accetto questa responsabilità con grande umiltà”, ha continuato il 31enne prossimo cancelliere. Il voto, ha aggiunto Kurz, è “un chiaro mandato per realizzare le riforme e i cambiamenti voluti dai cittadini”.

Ma ha voluto lasciarsi diverse possibilità aperte: “Mi piacerebbe di certo formare un governo stabile. Se questo non sarà possibile ci sono altre opzioni”, ha detto, chiarendo che intende parlare con tutti i partiti presenti in Parlamento ma che prima aspetterà il conteggio dei voti per corrispondenza, che comincia oggi.

Pugno duro contro i migranti

Efficace la campagna incentrata sulla questione migranti professando il pugno duro contro l’immigrazione, Kurz ha di fatto sottratto all’Fpö il suo vero cavallo di battaglia, che aveva spinto sull’onda della crisi migratoria in Europa.

In un’Austria che è stata via di passaggio per i migranti diretti in Germania e che nel 2015 ha accolto richiedenti asilo pari a circa l’1% della sua popolazione (composta da 8,7 milioni di persone), la strategia sembra avere funzionato.

Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia, del resto, sposano anche la posizione dura sui migranti che il ministro degli Esteri Kurz ha portato avanti nel suo mandato.

Chiusa la parentesi elettorale, a Vienna partono le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il cancelliere in pectore Kurz ha due strade davanti a sé: imbarcarsi in una nuova ma improbabile große Koalition con la sinistra o aprire all’ultradestra dell’Fpö. L’indicazione dei cittadini è stata chiara.

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