Automotive, Salvini avverte: “Rischi suicidio per l’Europa favorendo la Cina”

Automotive, Salvini avverte: “Rischi suicidio per l’Europa favorendo la Cina”

Durante il Consiglio Ue Trasporti a Bruxelles, Matteo Salvini ha definito la transizione verso il 100% elettrico entro il 2035 un “suicidio” per l’Europa. Ha proposto un equilibrio tra competitività e ambizione climatica insieme a Repubblica Ceca, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. Salvini ha avvertito che la crisi dell’industria automobilistica porterà a tensioni sociali nelle città europee. Ha criticato la Francia per la sua determinazione nel perseguire l’obiettivo elettrico. Salvini intende continuare la battaglia per difendere l’industria europea dai rischi di favorire il mercato cinese.

Salvini critica i piani dell’UE sull’elettrico durante il Consiglio Ue dei Trasporti

Durante il Consiglio Ue dei Trasporti a Bruxelles, Matteo Salvini ha espresso forti critiche nei confronti dei piani dell’Unione Europea riguardanti la transizione verso l’automobile completamente elettrica entro il 2035. Il vicepremier italiano ha definito questa transizione come un “suicidio ambientale, sociale, politico e industriale”, sottolineando la necessità di trovare un equilibrio tra competitività e ambizione climatica.

Salvini ha ricordato la proposta italiana, condivisa con altri Paesi europei come la Repubblica Ceca, la Bulgaria e la Romania, di modificare i piani di Bruxelles riguardo all’automotive. Secondo Salvini, se non si agisce rapidamente per modificare tali piani, si rischiano gravi tensioni sociali in tutte le città europee a causa della crisi dell’industria automobilistica.

Il vicepremier ha inoltre sottolineato il pericolo di favorire l’industria automobilistica cinese a discapito di quella europea, definendo tale rischio come un “suicidio del Vecchio Continente”. Salvini si è detto determinato a difendere il lavoro italiano ed europeo da decisioni che potrebbero danneggiare l’industria automobilistica del continente.

Incontri bilaterali con Paesi del Nord come la Danimarca e la Svezia sono previsti per discutere di queste tematiche, mentre la Francia ha espresso la sua ferma volontà di proseguire verso l’obiettivo del 100% di veicoli elettrici entro il 2035. Salvini ha commentato che non sono più soli nella battaglia per difendere l’industria europea, ma che ancora troppe nazioni rischiano di compromettere il settore dei motori a vantaggio della Cina.

Salvini critica la proposta 100% elettrico dal 2035 durante il Consiglio Ue Trasporti a Bruxelles

Durante la conferenza stampa della Lega a Bruxelles, Matteo Salvini ha espresso forti critiche alla proposta europea di passare al 100% veicoli elettrici entro il 2035. Secondo il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, questa decisione sarebbe un suicidio ambientale, sociale, politico e industriale. Salvini ha evidenziato che tale transizione repentino comporterebbe gravi crisi nell’industria automobilistica europea e tensioni sociali in molte città.

Il politico italiano ha sottolineato l’importanza di trovare un equilibrio tra competitività e ambizione climatica, e ha fatto riferimento alla proposta avanzata dall’Italia insieme a Repubblica Ceca, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia. Salvini ha manifestato preoccupazione riguardo al favoreggiare i veicoli elettrici cinesi a discapito dell’industria europea. Durante il Consiglio Ue Trasporti a Bruxelles, Salvini ha incontrato diversi paesi del Nord per discutere di questa problematica e cercare alleanze per difendere il settore automobilistico europeo.

Il vicepremier ha commentato che la Francia è determinata a mantenersi fedele all’obiettivo del 100% elettrico entro il 2035, mentre lui continuerà a battersi per difendere il lavoro italiano ed europeo. Salvini ha rilevato la necessità di sensibilizzare più Paesi sul rischio di distruggere l’industria automobilistica europea a vantaggio della Cina, e ha promesso di continuare la sua battaglia in difesa del settore dei motori.

In conclusione, Salvini si è detto soddisfatto della maggiore solidarietà tra i Paesi europei nel contrastare la proposta 100% elettrico entro il 2035, ma ha anche evidenziato che vi sono ancora molte sfide da affrontare per proteggere l’industria automobilistica europea.

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