Autostrada Siracusa-Gela, presunti appalti truccati. Sei arrestati

Autostrada Siracusa-Gela, presunti appalti truccati. Sei arrestati

Autostrada Siracusa-Gela, presunti appalti truccati. Il gip di Messina ha disposto l’arresto di sei persone, tra cui spiccano alcuni “eccellenti”. Le indagini si riferiscono ad una presunta turbativa d’asta relativa alla gara d’appalto del Consorzio per le Autostrade Siciliane. Pubblicata nel 2013, questa riguarda l’affidamento dei lavori di costruzione di tre lotti del tronco dell’autostrada Siracusa-Gela. Sarebbero state riscontrate delle anomalie nelle procedure.

Autostrada Siracusa-Gela, appalti truccati. I nomi degli arrestati

Autostrada Siracusa-Gela, appalti truccati. Undici le persone indagate e sei quelle arrestate dalla Polizia di Stato di Messina per turbata libertà degli incanti, abuso di ufficio e corruzione. I presunti reati sarebbero stati commessi tra il 6 marzo 2014 e il 5 novembre 2015. Tra gli arrestati spiccano i nomi di numerosi personaggi “eccellenti”. Per Nicola Armonium, gestore della società di consulenza Pachira Partners s.r.l., è stata disposta l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Stessa cosa è successa ad Antonino Gazzara, vicepresidente del Cas. Duccio Astaldi, presidente del consiglio di gestione della società “Condotte d’acqua S.p.A.” è stato sottoposto agli arresti domiciliari insieme ad Antonio D’Andrea. Quest’ultimo era il presidente di Cosige Scarl e ex capo della segreteria generale dell’ex governatore siciliano Crocetta. Agli arresti domiciliari sono finiti anche Stefano Polizzotto, avvocato, e Gaspare Sceusa, dirigente del CAS E RUP.

Tra gli altri cinque indagati, vi sono i componenti della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità dei partecipanti alla gara d’appalto. Il gip di Messina ha anche disposto il sequestro di 480 mila euro provenienti da attività illecite nei confronti della Società Pachira Partners.

Autostrada Siracusa-Gela: la ricostruzione degli inquirenti.

L’indagine è nata da una segnalazione alla Procura da parte del Tar di Messina. Al Tar avevano fatto ricorso tutte le ditte escluse dalla gara d’appalto per l’affidamento dei lavori. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la commissione di gara avrebbe affidato ad una sub-commissione la fase valutativa delle offerte anomale. Questa era formata da dirigenti e consulenti del Cas e presieduta da Sceusa, dirigente del consorzio. La sub-commissione avrebbe valutato positivamente le offerte della RTI Condotte D’acqua S.p.A. e Cosedil S.p.A. Viste le valutazioni positive, il Consiglio Direttivo del Cas avrebbe affidato l’appalto alla RTI. Il contratto era stato stipulato il 17 luglio 2014 per un valore di 289.560.523 euro. Tuttavia, il Tar di Catania ha censurato l’attività della sub-commissione, sostenendo che non avesse condotto i necessari approfondimenti sugli aspetti tecnici del lavoro di Condotte. Il Tar ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura di Messina, che ha avviato le indagini.

I sospetti si sono rivelati fondati: l’esito della gara d’appalto era stato manipolato da condizionamenti esterni. Responsabili erano i dirigenti del Cas e i consulenti di Condotte.Dalle indagini è emerso l’affidamento dei servizi di consulenza legale e amministrativa, vietato dalla legge, alla società Pachira Partners per un importo di 1.650.000 euro. La società, il cui capo era Nicola Armonium, collaborava con l’avvocato palermitano Stefano Polizzotto, che aveva già collaborato con il Cas. Armonium aveva ricevuto l’incarico da parte di Duccio Astaldi, presidente di Condotte, poi formalizzato da Antonio D’Andrea, presidente di Cosige. Attraverso varie intercettazioni, è venuto fuori un rapporto privilegiato tra Armonium e Gazzara. L’avvocato aveva il compito di favorire gli interventi dell’appaltatore: abbattimento di penali, riconoscimento di riserve per importi e riconoscimento di premi. Per contro, Gazzara riceveva incarichi dalla Pachira per circa 30.000 euro.

Nonostante questo intricato sistema di scatole vuote, Condotte ha più volte ribadito la limpidezza del suo operato. Gli accertamenti sono ancora incorso. Nell’attesa, la società continua ad operare normalmente.

 

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