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Aviaria: terzo caso umano di virus H5 in California con altri due casi in fase di conferma – Cosa sta accadendo?

I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie hanno confermato un terzo caso di influenza aviaria H5 in California, con altri 2 casi in attesa di conferma. I contagi sono legati all’esposizione professionale a mucche da latte infette. I tre casi sono avvenuti in lavoratori di allevamenti diversi senza contatti noti tra loro, suggerendo una trasmissione da animale a uomo. Il virus A H5N1 del clade 2.3.4.4b è stato confermato nei due casi californiani, ma senza modifiche genetiche rilevanti. Le persone esposte ad animali infetti devono seguire precauzioni per ridurre il rischio di infezione.

Ulteriori casi di influenza aviaria H5 confermati in California

I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno confermato un terzo caso umano di influenza aviaria H5 in California e sono in attesa di altri 2 campioni probabili positivi per i test di conferma. Come i due contagi registrati la scorsa settimana nello stesso Stato, anche in questo caso è stata segnalata un’esposizione professionale a mucche da latte infette. Ad oggi, tutti e tre i casi in California si sono verificati in lavoratori del settore lattiero-caseari di 3 diversi allevamenti senza alcun contatto noto tra loro, il che suggerisce una diffusione da animale a uomo. Nessuno dei tre casi è stato ricoverato in ospedale e tutti hanno manifestato sintomi lievi, tra cui arrossamento o secrezione oculare (congiuntivite).

Le sequenze dei primi due casi californiani hanno confermato che si tratta di virus A H5N1 del clade 2.3.4.4b, strettamente correlati ai virus rilevati nei bovini da latte. L’intero genoma è stato sequenziato da uno dei due casi (A/California/135/2024) ed è stato confermato essere un virus di genotipo B3.13. Le sequenze sono state pubblicate sulla piattaforma Gisaid e inviate a GenBank. È in corso il sequenziamento dal terzo caso confermato.

I Cdc continuano a sottolineare l’importanza delle precauzioni raccomandate per le persone esposte ad animali infetti o potenzialmente infetti, in quanto considerate a maggior rischio di infezione. L’influenza aviaria negli uomini si presenta con sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale che compaiono da 2 a 7 giorni dopo l’esposizione: tosse, febbre, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari e diarrea. La valutazione del rischio del Cdc per la popolazione generale continua a essere bassa nonostante gli ultimi casi confermati in California. Ulteriori aggiornamenti verranno forniti man mano che nuove informazioni diventeranno disponibili.

Terzo caso di influenza aviaria H5 confermato in California

I Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) hanno confermato un terzo caso umano di influenza aviaria H5 in California e sono in attesa di altri 2 campioni probabili positivi per i test di conferma. Come i due contagi registrati la scorsa settimana nello stesso Stato, anche in questo caso è stata segnalata un’esposizione professionale a mucche da latte infette. Ad oggi, tutti e tre i casi in California si sono verificati in lavoratori del settore lattiero-caseari di 3 diversi allevamenti senza alcun contatto noto tra loro, il che suggerisce una diffusione da animale a uomo. Inoltre, la persona infetta ha manifestato sintomi lievi, tra cui arrossamento o secrezione oculare (congiuntivite), e nessuno dei tre casi è stato ricoverato in ospedale. L’identificazione del virus H5 in persone con esposizione ad animali infetti, non è inaspettata e non modifica la valutazione del rischio del Cdc per la popolazione generale, che continua a essere bassa.

Le sequenze dei primi due casi californiani hanno confermato che si tratta di virus A H5N1 del clade 2.3.4.4b, strettamente correlati ai virus rilevati nei bovini da latte. L’intero genoma è stato sequenziato da uno dei due casi (A/California/135/2024) ed è stato confermato essere un virus di genotipo B3.13. Non sono state osservate modifiche genetiche note per essere associate a una maggiore capacità del patogeno di infettare o diffondersi tra le persone o note per ridurre la suscettibilità ai farmaci antivirali. Le sequenze sono state pubblicate sulla piattaforma Gisaid e inviate a GenBank, mentre è in corso il sequenziamento dal terzo caso confermato.

I Cdc sottolineano l’importanza delle precauzioni raccomandate per le persone esposte ad animali infetti o potenzialmente infetti. Le persone con esposizioni ravvicinate o prolungate e non protette a uccelli o altri animali infetti (compreso il bestiame) o ad ambienti contaminati da uccelli o altri animali infetti, sono considerate a maggior rischio di infezione. L’influenza aviaria negli uomini si presenta con sintomi simili a quelli dell’influenza stagionale che compaiono da 2 a 7 giorni dopo l’esposizione: tosse, febbre, mal di gola, mal di testa, dolori muscolari e diarrea.

Aggiornamento al: Mercoledì 9 Ottobre 2024, 20:56

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Redazione

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