Aviaria: ultime novità inquietanti sulla malattia e pericoli per uomini e bestie

Aviaria: ultime novità inquietanti sulla malattia e pericoli per uomini e bestie

Il virus dell’influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità si diffonde attraverso il latte, colpendo 80 allevamenti in dieci Stati americani. Il virus, trasmesso principalmente per contatto diretto, ha elevati livelli di recettori nel tessuto mammario delle vacche. Il latte crudo contiene quantità “astronomiche” di virus, che possono resistere alla pastorizzazione. Gli allevamenti sono a rischio a causa della diffusione del virus sulle superfici. Le perdite di bovini da latte stanno aumentando, con decine di animali morti in diversi Stati. Esistono rischi di contagio per gli esseri umani, con casi già registrati in Australia e Messico. I ricercatori stanno monitorando la situazione per individuare misure preventive efficaci.

Il latte come vettore del virus dell’influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità

Il virus dell’influenza aviaria H5N1 ad alta patogenicità si è diffuso attraverso il latte in 80 allevamenti in dieci Stati americani dall’inizio di marzo. Sebbene non sembri essere molto efficiente nella trasmissione aerea, il virus è altamente trasmissibile per contatto diretto come nel caso del latte, con gravi ricadute economiche sull’industria lattiero-casearia.

Il tessuto mammario delle vacche contiene elevati livelli di recettori per il virus H5N1, rendendo il latte il materiale biologico più a rischio. Studi hanno dimostrato che il latte di animali infetti contiene quantità di virus significative, aumentando il rischio di trasmissione non solo tra animali ma anche agli esseri umani.

Per contenere la diffusione dell’aviaria, è essenziale adottare misure di igiene rigorose negli allevamenti, come la disinfezione dell’attrezzatura, la verifica del latte prima della lavorazione e l’uso di dispositivi di protezione per i lavoratori. Tuttavia, ci sono sfide economiche e pratiche che possono limitare l’efficacia di tali misure.

Le conseguenze dell’infezione si stanno facendo sentire, con perdite significative di bovini da latte in diversi Stati. Mentre i rischi per gli esseri umani sono evidenti, con casi di contagio segnalati e preoccupazioni riguardo alla mortalità associata al virus H5N1. Gli studi e il monitoraggio continuano per affrontare questa emergenza sanitaria e economica.

Il pericolo del virus dell’influenza aviaria negli allevamenti lattiero-caseari

Il virus H5N1 ad alta patogenicità sta provocando gravi danni negli allevamenti lattiero-caseari degli Stati Uniti, con 80 strutture colpite in dieci Stati. Sebbene la trasmissione aerea del virus sembri limitata, la sua diffusione tramite contatto diretto, come con il latte, rappresenta una minaccia per l’intera filiera lattiero-casearia. Il tessuto mammario delle vacche infette contiene elevate concentrazioni del virus, con campioni di latte non pastorizzato che presentano quantità “astronomiche” di particelle virali, rendendo difficile l’eliminazione completa del virus anche dopo la pastorizzazione.

La situazione è aggravata dall’impossibilità di fermare la produzione di latte negli allevamenti, dove il virus può rimanere vitale sulle superfici per ore. La mancanza di risorse economiche da parte degli allevatori per adottare misure preventive adeguate mette a rischio ulteriori trasferimenti del virus tra animali e potenziali salti di specie. Le prime perdite di bovini da latte sono già state segnalate, accentuando il danno economico provocato dall’epidemia.

Sebbene finora siano stati segnalati solo casi di congiuntivite nei lavoratori infettati, l’allerta è alta per il rischio di trasmissione dell’infezione all’uomo. Diverse situazioni epidemiologiche in diverse parti del mondo, incluso un caso di morte in Messico, evidenziano i potenziali rischi per la salute umana associati all’influenza aviaria. Gli studi e il monitoraggio continuano per comprendere appieno la portata della minaccia e adottare le misure necessarie per contenerla.

È importante sottolineare l’importanza di un’azione preventiva tempestiva negli allevamenti lattiero-caseari per ridurre la diffusione del virus e proteggere la salute pubblica. La collaborazione tra autorità, ricercatori e allevatori è essenziale per affrontare con efficacia l’emergenza e mitigare i danni causati dall’influenza aviaria.

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