Bambina Monferrato, la Cassazione conferma l’adottabilità

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Bambina Monferrato. La Cassazione ha confermato l’adottabilità della bimba nata da una coppia di genitori ‘anziani’ di Casale Monferrato. La Suprema Corte li ha ritenuti incapaci di comprendere quali siano i bisogni emotivo affettivi e pratici della bimba. Il padre risulta ‘totalmente dipendente’ dai desideri della moglie ‘chiusa in un processo narcisistico’.

Bambina Monferrato: la decisione

È stato confermato il verdetto della Corte di Appello di Torino. Nel 2017 aveva decretato l’adottabilità della bambina. Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano, la coppia di genitori, 63 anni lei e 74 lui, avevano presentato ricorso in via straordinaria. La Cassazione, a giugno 2016, aveva annullato con rinvio il giudizio di adottabilità. Ora invece il nuovo e definitivo via libera. La Suprema Corte sottolinea che padre e madre, pur non avendo caratteristiche di ‘emarginazione sociale, culturale ed economica’, e pur avendo collaborato con i servizi sociali, hanno riportato ‘valutazione tecniche univocamente negative in ordine all’idoneità genitoriale’.

Bambina Monferrato: la vicenda va avanti da 5 anni

La vicenda andava avanti da anni. La bambina era nata a Torino nel 2010 ed era stata dichiarata adottabile dalla stessa Cassazione nel 2013 perché i genitori erano considerati troppo anziani e ‘sbadati’. Poi il lungo iter processuale, i ricorsi, le sentenze e gli annullamenti, a giugno 2016 sembrava che la bambina potesse tornare ai genitori naturali. Invece ora l’ultimo verdetto sancisce che potrà essere adottata.

Bambina Monferrato, il padre: “Sentenza incommentabile”

Il padre, dopo la sentenza, è molto amareggiato: “È una sentenza che non si può neanche commentare. Non abbiamo null’altro da dire”. A sostegno dei genitori di Mirabello Monferrato, a pochi chilometri da Casale, era stata creata, tempo fa, la pagina Facebook ‘Ridate la figlia alla famiglia Deambrosis’. Il sindaco, Mauro Gioanola, aveva promosso, con altri comuni della zona, una petizione con raccolta firme consegnata all’avvocato romano Adriana Boscagli, che segue la coppia, per farla arrivare alla Cassazione.

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