Pagamenti con bancomat obbligatorio: multa per chi non li accetta
Uso del bancomat obbligatorio. Il governo ha inserito nella legge di Bilancio 2018, che sarà varata oggi, la norma che prevede, a partire dal prossimo gennaio, una sanzione di 30 euro ogni volta che un esercente non accetterà un pagamento tramite bancomat o carta di credito.
Cosa prevede la nuova norma
I negozianti saranno obbligati ad accettare pagamenti elettronici anche al di sotto della soglia dei 5 euro, pena la multa. Un segnale di innovazione e modernizzazione del sistema e un miglioramento dello stile di vita ma va anche detto che si tratta dell’ultimo passo verso la piena vigenza dello stato di polizia fiscale. Sarà quindi possibile pagare un caffè al bar o comprare il giornale con la propria carta.
Lotta all’evasione
La moneta elettronica è tracciabile e questo consentirà all’Agenzia delle Entrate sia di sapere quanto incassano effettivamente gli esercenti sia di controllare se le spese dei privati contribuenti sono effettivamente commisurate al reddito dichiarato. La lotta senza quartiere all’uso libero del contante ha infatti questo obiettivo.
Dal lato dei consumatori si ipotizza un piccolo sgravio fiscale per chi usa le carte di pagamento, mentre per invogliare i commercianti a dotarsi dei Pos è stato varato un decreto legislativo dei ministeri dell’Economia e dello sviluppo che fissa le commissioni massime sui pagamenti elettronici allo 0,2% del valore della transazione per i bancomat, allo 0,3% per le carte di credito, come prescrive una direttiva europea del 2015.
Possibile ma, al momento, non ancora certo che si introduca un credito di imposta per le spese sostenute per dotarsi dei terminali di pagamento.
Non chiaro l’adeguamento dei professionisti alla norma
Esonerati dall’obbligo benzinai e tabaccai che fungono da agenti della riscossione e riversano direttamente le accise all’erario. Non è ancora chiaro come dovranno adeguarsi i professionisti perché, ad esempio, avvocati e commercialisti che esercitano in studi associati emettono fattura allo studio e non al cliente.
Per l’installazione dei terminali Pos c’è un aggravio di costi di 1.700 euro annui per ogni commerciante, costi che naturalmente si scaricano sulla clientela. Ecco perché il numero uno di Confcommercio Sangalli ha sempre chiesto «incentivi e riduzione dei costi», ma soprattutto libertà di scelta.