Bassi consumi estivi e Pil stagnante nel trimestre estivo
Il clima d’incertezza sull’economia persiste, con segnali di rallentamento anche nei servizi. Il terzo trimestre del 2024 è andato perso e si punta sul quarto per una possibile crescita del PIL attorno all’1%. Nonostante le difficoltà, il mercato del lavoro si conferma dinamico e l’inflazione rimane contenuta. Tuttavia, la catena reddito-fiducia-consumi sembra inceppata e la spesa delle famiglie non cresce come dovrebbe. I consumi sono stabili ma la domanda mostra una tendenza al calo, soprattutto in settori come l’abbigliamento. Per rivitalizzare l’economia serve snellire il carico fiscale su famiglie e imprese.
La situazione economica italiana alla luce della Congiuntura dell’Ufficio Studi di Confcommercio
La Congiuntura dell’Ufficio Studi di Confcommercio evidenzia una situazione economica incerta, con segnali di rallentamento evidenti non solo nell’industria ma anche nei servizi. Il terzo trimestre del 2024 sembra essere andato perso, con una stima di crescita nulla e oscillazioni mensili che indicano una mancanza di chiara direzione dell’economia italiana.
Nonostante ciò, alcuni elementi positivi emergono: il mercato del lavoro mostra dinamicità, con un numero di occupati al massimo storico, e l’inflazione si mantiene su valori contenuti. Tuttavia, la catena reddito-fiducia-consumi sembra essere inceppata, con la spesa delle famiglie che non cresce quanto potrebbe. È necessario un aumento della fiducia per sbloccare questa fase di attesa.
La debolezza della domanda si riflette nei consumi, che registrano una crescita contenuta su base annua. Settori come l’industria dell’automotive mostrano segnali negativi, mentre altri, come i trasporti aerei e la domanda di elettricità, mantengono dinamiche positive. La stima di un rallentamento dell’inflazione per settembre 2024 conferma le previsioni di una crescita prossima all’1% per l’anno in corso.
Il presidente di Confcommercio sottolinea l’importanza di confermare il taglio del cuneo fiscale e ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese per stimolare i consumi e sostenere la crescita economica.
Scenario economico italiano: incertezza e segnali di rallentamento
Il clima di incertezza sulle prospettive a breve dell’economia italiana sembra essersi consolidato durante i mesi estivi, con segnali di rallentamento che emergono sia nell’industria che nei servizi. Secondo la Congiuntura dell’Ufficio Studi di Confcommercio, il PIL del terzo trimestre potrebbe registrare una variazione congiunturale nulla, con una crescita dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, le oscillazioni mensili degli indicatori congiunturali non mostrano una chiara direzione di marcia dell’economia italiana, portando ad un trimestre che potrebbe essere considerato “perso”.
Nonostante queste difficoltà, esistono elementi positivi quali la dinamicità del mercato del lavoro e una inflazione contenuta, che potrebbero influenzare positivamente il reddito disponibile reale. Tuttavia, la catena reddito-fiducia-consumi sembra essere bloccata, con la spesa delle famiglie che non cresce come ci si potrebbe aspettare. La crescita della fiducia potrebbe giocare un ruolo chiave nel superare questa fase di incertezza e stimolare una maggiore spesa.
I consumi, misurati attraverso l’Indicatore dei Consumi Confcommercio, mostrano una crescita contenuta, con la domanda per i beni quasi ferma e una leggera crescita per i servizi. Anche settori come l’abbigliamento e le calzature evidenziano un calo, evidenziando una situazione di debolezza diffusa. Tuttavia, settori come i trasporti aerei e la domanda di elettricità registrano dinamiche positive, offrendo spunti di crescita.
L’incertezza e la debolezza dei consumi rimangono le principali preoccupazioni, nonostante l’occupazione in crescita e l’inflazione sotto controllo. Confcommercio sottolinea l’importanza di confermare il taglio del cuneo fiscale e ridurre il carico fiscale su famiglie e imprese per sostenere la ripresa economica.
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