Bce: Mantenimento di tassi restrittivi fino a quando sarà necessario

Bce: Mantenimento di tassi restrittivi fino a quando sarà necessario

La Banca Centrale Europea ha reso noto nel Bollettino Economico che, nonostante un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva dovuto all’energia, si è registrata una tendenza discendente dell’inflazione di fondo. Inoltre, si è mantenuta intensa la trasmissione dei passati incrementi dei tassi di interesse alle condizioni di finanziamento. Questa rigidità ha frenato la domanda, contribuendo così a ridurre l’inflazione.

Il Consiglio direttivo della BCE è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Sulla base della valutazione attuale, ritiene che i tassi di interesse di riferimento debbano essere mantenuti su livelli che forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo nel lungo termine. Le decisioni future assicureranno che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché sarà necessario.

La BCE continuerà a seguire un approccio basato sui dati nel determinare livello e durata adeguati dell’orientamento restrittivo. Le decisioni sui tassi di interesse saranno quindi basate su una valutazione delle prospettive di inflazione, dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.

I rischi per la crescita economica rimangono orientati verso il basso, con l’espansione economica che potrebbe subire un indebolimento se gli effetti della politica monetaria fossero più forti del previsto. Anche eventi come la guerra in Ucraina e il conflitto in Medio Oriente rappresentano fonti significative di rischio geopolitico che potrebbero influire sulla crescita dell’area dell’euro.

Al contrario, la crescita potrebbe essere più elevata se gli incrementi dei redditi reali portassero a una maggiore spesa rispetto alle attese, o se l’espansione dell’economia mondiale fosse più robusta di quanto previsto. Tuttavia, tra i rischi al rialzo per l’inflazione vi sono le tensioni geopolitiche che potrebbero determinare aumenti dei costi energetici e di trasporto, ostacolando il commercio mondiale.

Inflazione potrebbe collocarsi su livelli più elevati del previsto se le retribuzioni aumentassero più del previsto o i margini di profitto si mantenessero solidi. Al contrario, potrebbe sorprendere al ribasso se la politica monetaria frenasse la domanda in modo più significativo del previsto o in caso di un deterioramento inatteso del contesto economico mondiale.

Nel breve termine, l’inflazione potrebbe ridursi più rapidamente se i prezzi dell’energia si riducessero in linea con le aspettative di mercato. Tuttavia, resta da tenere sempre in considerazione la possibilità che la politica monetaria abbia effetti imprevisti sul contesto economico mondiale, influenzando la dinamica dell’inflazione.

In conclusione, la BCE si impegna a mantenere una stretta osservazione dei dati economici e finanziari, adattando di conseguenza la sua politica monetaria per garantire il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione nel lungo termine.

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