Bimba ricoverata a Torino, arriva la conferma: ha contratto il tetano
Si tratta proprio di tetano. E’ arrivata la conferma dalla analisi effettuate sulla bimba ricoverata dieci giorni fa a Torino in gravissime condizioni. “La diagnosi clinica ci ha permesso di stabilire con certezza che si tratta di un caso di tetano”. Lo ha spiegato all’Ansa il dottor Giorgio Ivani, primario della Rianimazione, dove la piccola paziente resta ricoverata. Gli esami ematologici hanno inoltre confermato che non era vaccinata.
Le condizioni della bambina migliorano
Le condizioni della piccola “migliorano molto lentamente e progressivamente. La letteratura indica un rischio di crisi per almeno trenta giorni. Trattandosi di una bambina piccola, che al momento del ricovero presentava sintomi importanti, è quindi necessario resti in Rianimazione. Qui può essere tenuta sotto stretto controllo, per almeno un mese benché sia cosciente e orientata”. Non è stato possibile accertare il modo in cui ha contratto la malattia. “Apparentemente la paziente non presenta segni di ferite” conclude il dottor Ivani.
Le dichiarazioni del padre della bimba
Il padre della paziente ha spiegato: “Non siamo attivisti no vax e non vogliamo che la salute di nostra figlia venga strumentalizzata per la battaglia contro o a favore dei vaccini. Non voglio che mia figlia venga sfruttata per riaprire il dibattito. Io credo nella scienza. Non appena mia figlia è stata male l’abbiamo portata in ospedale”. Il vaccino contro il tetano, che arriva ad avere una letalità superiore al 50%, è obbligatorio dal 1963 ed è stato confermato come tale dal recente decreto Lorenzin.
Cosa provoca il tetano
La malattia attacca il sistema nervoso centrale, a causarla è un batterio, il Clostridium tetani, che eliminato con le feci dagli animali può sopravvivere a lungo nell’ambiente sotto forma di spore. Una ferita può bastare, in condizioni opportune, per essere infettati, come per il bambino di dieci anni ricoverato la scorsa estate al San Martino di Oristano. Un caso conclamato di tetano, il primo dopo trent’anni, dovuto ad una ferita da taglio sulla fronte per una caduta dalla bicicletta. Anche lui non era vaccinato.
Non sono mai scomparsi invece casi di tetano nella popolazione adulta, in particolare anziani: il vaccino garantisce infatti una copertura temporanea e senza i periodici richiami il paziente torna esposto al contagio.