Attentato a Firenze, bomba davanti una libreria, artificiere perde occhio e mano
Attentato a Firenze, un artificiere della Polizia di Stato è rimasto gravemente ferito la notte di capodanno a Firenze e rischia di perdere un occhio e la mano sinistra per lo scoppio di un ordigno piazzato davanti alla sede di una libreria che fa riferimento al movimento di estrema destra Casa Pound.
A rimanere ferito è stato un sovrintendente della polizia di 39 anni, in servizio nel nucleo artificieri della Questura di Firenze.
“Condanno duramente quanto avvenuto stamattina a Firenze: si tratta di un episodio gravissimo e senza alcuna giustificazione. All’agente ferito va la solidarietà mia e dell’intera città”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella. “I colpevoli devono essere presto assicurati alla giustizia. Firenze – conclude – è città di pace e non è rappresentata da orrori di questo genere”.
Attentato a Firenze, il disinnesco.
Dopo la segnalazione del pacco sospetto gli artificieri sono subito accorsi ; e mentre lavoravano al disinnesco del paccobomba l’agente è rimasto ferito dall’esplosione. Più tardi quello che era solo un sospetto si è rivelato realtà. L’ordigno aveva un timer, dunque è un attentato.
La conferma arriva dagli esperti della Scientifica tuttora impegnati nei rilievi sul posto. Nessun dubbio, dunque, che si sia trattato di un attentato, dalla matrice probabilmente politica. Era stato un funzionario della Digos a notare l’involucro sospetto, collocato davanti alla libreria.
Immediato l’intervento di una volante e dell’artificiere, investito dallo scoppio mentre si avvicinava all’ordigno probabilmente proprio nel momento in cui il timer concludeva la sua corsa.
L’ordigno «è sicuramente di natura politica in relazione all’obiettivo e alle caratteristiche del manufatto», hanno affermato fonti di polizia. C’era infatti un timer collegato con fili al pacco bomba. «Sono stata svegliata da un boato e ho pensato subito a un terremoto», ha raccontato un’abitante di via Da Vinci. «Poi mi sono affacciata alla finestra e ho visto la polizia».