Boss canadese del narcotraffico arrestato a Roma: deve scontare l’ergastolo

Boss canadese del narcotraffico arrestato a Roma: deve scontare l’ergastolo

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Arrestato il Boss della Droga Canada: La Caccia al Latitante Si Conclude a Roma

ROMA (ITALPRESS) – La fuga di un noto criminale canadese si è conclusa nel cuore della Capitale, dove è stata effettuata un’operazione congiunta tra la Polizia di Stato e Interpol. Il 29enne, latitante da un anno e mezzo, era il leader di un’organizzazione criminale con sede a Quèbec, specializzata nella distribuzione di narcotici, in particolare cocaina e metanfetamina.

La Cattura: Un’Operazione Ben Coordinata

La cattura è avvenuta nella notte, intorno a mezzanotte, all’interno di una struttura ricettiva in via Ceglie Messapico. Grazie a un’allerta inviata dalla sala operativa della Questura al Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia Interpol, gli agenti del VI Distretto Casilino hanno potuto agire con prontezza. Giunti sul posto, sono riusciti a sorprendere il latitante, che ha tentato di barricarsi all’interno della sua stanza prima di arrendersi e fornire un passaporto falso come documento di identificazione.

Il 29enne era noto alle autorità canadesi per la sua leadership su un gruppo criminale composto da almeno altri nove membri. Le sue azioni violente e intimidatorie erano ben documentate e utilizzate come tattiche per mantenere il controllo nel mercato della droga, riscuotendo denaro a qualsiasi costo. La sua brutalità gli era costata una condanna all’ergastolo nel novembre 2023, insieme a una pena di 10 anni per aggressione e lesioni personali, aggravate dall’uso di armi.

Le forze dell’ordine hanno trovato all’interno della sua residenza temporanea un’ingente quantità di droga, diverse schede SIM e un’agenda contenente cifre e annotazioni in francese e arabo, suggerendo collegamenti con altre reti criminali. La scoperta ha suscitato l’interesse di esperti del settore, i quali stanno attualmente esaminando le implicazioni di questa cattura sul traffico internazionale di stupefacenti.

La Reazione delle Autorità

Le autorità italiane hanno espresso soddisfazione per il risultato ottenuto grazie a operazioni di intelligence e cooperazione internazionale. “La collaborazione tra le forze di polizia nazionali e internazionali è essenziale per combattere la criminalità organizzata”, ha dichiarato il Capo della Polizia, Lamberto Giannini. “La cattura di questo latitante dimostra l’efficacia delle strategie adottate nella lotta contro il traffico di droga. La criminalità non ha confini e noi siamo determinati a perseguirla ovunque si trovi.”

Non è mancato anche il commento del Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha sottolineato: “Il nostro impegno nella lotta contro la droga e la criminalità non si ferma. Questo arresto rappresenta solo un altro passo nella direzione giusta.” La sinergia tra agenzie nazionali e le reti internazionali di polizia è essenziale per il monitoraggio e la cattura di criminali latitanti.

Le indagini, ora, si concentreranno non solo sul traffico di droga ma anche sulla rete di contatti che il 29enne aveva stabilito in Europa. Gli esperti di criminalità organizzata temono che possa esserci un’ulteriore espansione delle attività criminali nei prossimi mesi, qualora non venga interrotta la catena di comando delle organizzazioni collegate.

Così come hanno evidenziato noti studiosi di criminologia, la cattura di leader di gruppi mafiosi spesso provoca un vuoto di potere che può portare a violenze ulteriori tra bande rivali. Il professor Giovanni Fiandaca, esperto di criminologia, ha avvertito su tali conseguenze, affermando: “La rimozione di un leader non sempre significa la fine di un’organizzazione; i successivi scontri possono intensificare la violenza nelle aree già colpite.”

Il latitante, ora detenuto nel carcere di Regina Coeli in attesa dell’estradizione, dovrà affrontare gravosi capi d’accusa. Ma la speranza delle autorità è quella di arginare non solo le attività dell’individuo catturato, ma di colpire tutti i focolai criminosi ad esso legati.

Il lavoro delle forze di polizia continua incessantemente, e l’operazione di ieri è solo una delle tante attività coordinate a livello internazionale per combattere il traffico di droga e la criminalità organizzata. La lotta è lunga e complessa, ma la collaborazione tra le nazioni sembra rappresentare un’arma efficace nella battaglia contro il crimine.

Fonti ufficiali: Polizia di Stato, Ministero dell’Interno, Servizio Cooperazione Internazionale di Polizia Interpol.

(ITALPRESS).

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