Brexit e la gaffe delle 100 missive di espulsione: inviate per errore
Continua il percorso della Gran Bretagna verso la Brexit e Theresa May continua a collezionare gaffe internazionali. Sembra infatti che l’Home Office, il ministero dell’Interno britannico, ha inviato «per errore» 100 lettere ad altrettanti cittadini Ue residenti in Gran Bretagna paventando il «rischio di arresto». Nelle missive sarebbe contemplata la minaccia di espulsione.
Ammesso l’errore: “diritti immutati”
Una delle lettere è stata inviata anche ad un’accademica finlandese, che ha pieno diritto di risiedere in Gran Bretagna, la dottoressa Eva Johanna Holmberg, sposata con un britannico. Un portavoce dell’Home Office ha sottolineato che «i diritti dei cittadini europei che risiedono in Gb restano immutati». Un portavoce ha ammesso l’errore e ha assicurato che il ministero sta contattando tutte le persone, «un limitato numero», che hanno ricevuto la lettera per chiedergli di ignorare il messaggio.
Gaffe imperdonabile
Intanto è stata aperta un’indagine interna all’Home Office per capire da cosa sia dipeso l’errore che ha certamente l’accresciuto la preoccupazione nella comunità degli europei residenti in Gran Bretagna, già allarmati dalle possibili conseguenze della Brexit.
«In linea con le regole vigenti sull’immigrazione, è stata presa la decisione di deportarvi dal Regno Unito – annunciano le lettere, tutte inviate a cittadini europei legittimamente residenti in Gran Bretagna -. Avete un mese di tempo per lasciare il Paese, o sarete a rischio di essere arrestati».
Le reazioni politiche
La premier Theresa May è intervenuta per assicurare «tutti i cittadini Ue in Gran Bretagna che i loro diritti e il loro status non sono cambiati».
Il ministro ombra dell’Interno, il liberaldemocratico Ed Davey, ha dichiarato che «queste lettere sono una vergogna. I cittadini Ue che hanno scelto di vivere qui stanno già vivendo un periodo di grande incertezza con Brexit. È terribile che ora siano anche minacciati di deportazione. Questo errore catastrofico è un segnale del caos e dell’incompetenza che regnano in questo Governo».
Intanto l’incertezza sul futuro post-Brexit sta pesando sulla sterlina, che ieri è crollata ai minimi da otto anni. La valuta britannica ha toccato quota 0,923 euro, con la moneta europea in rialzo anche grazie alle prospettive positive dell’economia. La sterlina ha anche perso terreno sul dollaro, scendendo sotto 1,28 dollari per la prima volta da giugno.