In Bulgaria vince il partito filo Ue, ma non ha la maggioranza
Il partito conservatore, populista ed europeista GERB dell’ex premier Boiko Borisov, ha vinto le elezioni in Bulgaria.
L’affluenza alle urne è stata intorno al 50%. Numeri alla mano, i conservatori non sono pero’ riusciti neanche questa volta a ottenere una solida maggioranza in parlamento e sarà difficile la formazione di un nuovo governo.
Borisov dovrà cercare l’appoggio di altre formazioni per formare un governo stabile.
Durante la campagna elettorale, i socialisti hanno escluso l’ipotesi di una eventuale coalizione di governo con GERB, per questo Borisov avra’ bisogno del sostegno di almeno due altri partiti.
Il partito europeista, che in campagna aveva annunciato di voler puntare a migliorare i rapporti con Mosca nel tentativo di riconquistare parte dei voti finiti ai Socialisti, si assicura 96 seggi su 240, 12 in più dell’amministrazione uscente. I
l BSP, dopo aver conquistato la presidenza del Paese lo scorso novembre, ha comunque piu’ che raddoppiato il suo ultimo risultato, conquistando 79 seggi.
Dati finali
Il GERB ha ottenuto il 32,63%, mentre il partito Socialista filo-russo di Kornelia Ninova si e’ fermato al 27,10%, secondo i risultati comunicati dalla Commissione elettorale. Al terzo posto con il 9,08%, l’alleanza nazionalista dei Patrioti Uniti, seguita dal Movimento per i Diritti e le Liberta’, il partito della minoranza turca, all’8,98%. Con il 4,16% e’ riuscito a entrare in Parlamento anche il nuovo partito Volya dell’imprenditore Veselin Mareshki.
La minoranza turca
Le operazioni di voto in Bulgaria – che a dieci anni dall’ingresso nella Ue resta il Paese piu’ povero dell’Unione, con la corruzione che permane ancora su livelli preoccupanti – si sono svolte in tranquillità e senza ulteriori incidenti per quello che e’ stato definito il ‘turismo elettorale’, vale a dire il massiccio arrivo in Bulgaria dalla vicina Turchia di persone di etnia turca con passaporto bulgaro, intenzionate a votare per le formazioni politiche rappresentanti della minoranza turca in Bulgaria. Tale fenomeno ha provocato alla vigilia del voto diffuse proteste, con il blocco della frontiera tra i due Paesi da parte di attivisti della coalizione nazionalista bulgara Patrioti Uniti.