Cadavere nel trolley, la madre: “Volevo portarla con me in Russia”
Ha trovato una sua conclusione il caso del corpo di una ragazza russa in un trolley. Risale ormai ad una settimana la notizia che fosse stata la madre a chiuderla lì dentro, dopo che era morta di fame. Finora era rimasto un mistero il motivo. La donna, che era partita in Russia, è tornata in Italia per confessare. Alle autorità ha detto che voleva portare la salma della figlia con sé, per seppellirla nella sua terra madre, ma poi ha realizzato, con un notevole ritardo, che in aeroporto avrebbe controllato i bagagli. Da lì, il panico e la decisione di gettare il trolley in mare.
La donna, quarantottenne, alla polizia ed al pm, non è riuscita a dare una spiegazione logica o motivata delle sue azioni: “Volevo portare via mia figlia con me in Russia, ma poi ho pensato che all’aeroporto avrebbero controllato la valigia e allora l’ho buttata in mare. Il perché non lo so”. La donna è stata interrogata fino a tarda notte, tra le lacrime, in un susseguirsi di “non so perché l’ho fatto”. Ha raccontato che la figlia stava male ed è morta per anoressia.
La russa è tornata in Italia prima del previsto, atterrando al Marconi di Bologna e prelevata dalla squadra mobile di Rimini.
L’inizio di tutto
Badante di mestiere, la madre aveva dei contatti con un amico italiano a cui aveva raccontato di avere una figlia che stava male e di star partendo per la Russia per portarla da un medico. Vedendo la notizia del cadavere nel trolley sui giornali, l’uomo le avrebbe chiesto come stesse sua figlia e lei ha fatto finta di trovarsi già in Russia, ma parlando da un cellulare italiano. I contatti proseguono, la badante torna realmente in Russia e contatta l’amico dal numero estero, che le chiede ancora di sua figlia. La donna russa scoppia in un pianto e confessa tutto all’amico, che poi è andato a riferire la storia alle autorità.