Canada: Trudeau Resiste ai Dazi di Trump e Difende l’Indipendenza Nazionale

Canada: Trudeau Resiste ai Dazi di Trump e Difende l’Indipendenza Nazionale

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Trudeau: “Il Canada non sarà mai il 51esimo Stato americano”

Il Premier canadese uscente, Justin Trudeau, ha rilasciato delle dichiarazioni forti e chiare nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Ottawa il 4 marzo 2025, in risposta all’annuncio della Casa Bianca riguardante l’imposizione di dazi doganali. In un clima di tensione crescente tra Canada e Stati Uniti, Trudeau ha sottolineato che il Canada non accetterà mai di diventare il 51esimo Stato americano. Durante l’incontro con i giornalisti, ha evidenziato che le azioni del presidente Donald Trump sembrano mirare a un “crollo totale” dell’economia canadese, una strategia che, secondo lui, agevolerebbe l’annessione degli Stati Uniti.

Trudeau ha affermato: “L’obiettivo di Trump non è solo economico, ma anche politico. Se si tratta di una guerra commerciale, noi non ci tireremo indietro”. Alla luce di queste affermazioni, la risposta canadese alle misure protezionistiche annunciate dovrà essere altrettanto incisiva. Il governo di Ottawa intende implementare dazi pari al 25% su un totale di 155 miliardi di dollari di prodotti americani. “È una reazione proporzionale e necessaria”, ha affermato Trudeau, specificando che i dazi entreranno in vigore in due fasi. La prima fase riguarderà beni Made in USA per un valore di 30 miliardi di dollari, seguita dalla seconda fase, che colpirà gli altri 125 miliardi nel giro di 21 giorni.

Dazi e Guerra Commerciale: La Risposta Canadese

Durante il suo discorso, Trudeau ha evidenziato che “gli Stati Uniti hanno scelto di danneggiare i propri cittadini lanciando una guerra commerciale con il Canada”. Il premier ha descritto le motivazioni di Trump per giustificare l’imposizione di dazi, come il presunto traffico di Fentanyl, come “false”. Si è rivolto direttamente al presidente Trump, dichiarando: “Donald, sei un uomo intelligente, ma questa è una cosa molto stupida”, accentuando l’importanza della salvaguardia degli interessi canadesi.

Trump, nel frattempo, ha giustificato le sue politiche commerciali, sostenendo che il Canada e il Messico sono le principali fonti di traffico di droghe verso gli Stati Uniti. In un post sui social media, il presidente ha scritto: “Nel nostro Paese continuano ad arrivare fiumi di droghe dal Messico e dal Canada, e molte di queste, sotto forma di Fentanyl, sono prodotte e fornite dalla Cina”. Trump ha ribadito la sua determinazione a contrastare questo fenomeno, affermando che non permetterà mai che “questo flagello continui a danneggiare gli Stati Uniti”.

In risposta alle azioni americane, diversi esperti di economia e geopolitica hanno condiviso le loro opinioni. Il professor David Schultz, esperto di politiche pubbliche alla University of Minnesota, ha commentato: “Le guerre commerciali hanno sempre effetti di vasta portata, e nessuno ne esce vincitore. Entrambi i Paesi potrebbero subire danni significativi”. Anche l’Institute for Research on Public Policy ha avvertito che una guerra commerciale tra Canada e Stati Uniti potrebbe portare a una stagnazione economica in entrambi i Paesi, esacerbando ulteriormente le tensioni esistenti.

La situazione continua a evolversi, con possibili repercussioni sul mercato del lavoro e sulle exportazioni canadesi, che già devono affrontare numerose sfide. La Camera di Commercio canadese ha espresso preoccupazione riguardo all’impatto che tali misure potrebbero avere sull’economia imprenditoriale, evidenziando che le PMI sarebbero le più colpite da eventuali rialzi dei costi.

Dopo l’annuncio dei dazi, molti cittadini canadesi hanno espresso il loro sostegno al governo di Trudeau. Un sondaggio condotto da Angus Reid ha rivelato che più del 70% dei canadesi è contrario alle politiche commerciali aggressive imposte dagli Stati Uniti e supporta una risposta ferma da parte del governo.

La tensione tra Canada e Stati Uniti, storicamente alleati, segna un momento critico nelle relazioni bilaterali, con il rischio che un prolungato conflitto commerciale possa influenzare i rapporti anche a lungo termine. In un contesto così delicato, Trudeau ha assicurato che il Canada rimarrà unito e resiliente di fronte a queste sfide, dichiarando: “I canadesi sono persone ragionevoli, ma non si sottrarranno alla battaglia se c’è in gioco il Paese”.

817 parole su un evento che segnerà le relazioni futuri tra Canada e Stati Uniti. Ci auguriamo che le differenze possano essere risolte attraverso il dialogo e la cooperazione, piuttosto che attraverso le misure punitive. Le conseguenze di una tale escalation potrebbero avere effetti duraturi sull’economia e sulla vita quotidiana di milioni di cittadini in entrambi i Paesi.

Fonti: The Canadian Press, Trump Truth Social, Angus Reid Institute.

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