Cannabis terapeutica, la Camera approva il testo, ora passa al Senato
Primo passo verso la legalizzazione della cannabis terapeutica. La Camera ha approvato con 317 i voti a favore, 40 i contrari e 13 gli astenuti il testo unificato delle proposte di legge “Disposizioni concernenti la coltivazione e la somministrazione della cannabis a uso medico” .
Favorevoli Pd, M5s, Mdp, Sc-Ala, Si-Pos e Psi. Contrari Forza Italia, Lega Nord, Fdi e Udc. Astensione da Alternativa popolare. Ora si attende il responso del Senato.
Cosa prevede il testo di legge
Con il testo si fissano criteri uniformi sul territorio nazionale garantendo ai pazienti equità d’accesso, si promuove la ricerca scientifica sui possibili impieghi medici e si sostiene lo sviluppo di tecniche di produzione e trasformazione per semplificare l’assunzione. Le principali novità saranno:
- Il medico potrà prescrivere medicinali di origine vegetale a base di cannabis per la terapia del dolore e altri impieghi.
- I farmaci a base di cannabis prescritti dal medico per la terapia del dolore e impieghi autorizzati dal ministero della Salute saranno a carico del Servizio sanitario nazionale. Se prescritti per altri impieghi restano al di fuori del regime di rimborsabilità. Vale in ogni caso l’aliquota Iva ridotta al 5 per cento.
- La coltivazione della cannabis, preparazione e distribuzione alle farmacie sono affidate allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Se necessario può essere autorizzata l’importazione e la coltivazione presso altri enti. Sono stanziate risorse per un milione e 700mila euro.
- A regioni e province autonome spetta il compito di monitorare le prescrizioni, fornendo annualmente all’Istituto superiore di sanità i dati aggregati per patologia, età e sesso dei pazienti sotto terapia di cannabis, nonché quello di comunicare all’Organismo statale per la cannabis il fabbisogno necessario per l’anno successivo.
- Norme specifiche prevedono campagne di informazione, aggiornamento periodico dei medici e del personale sanitario impegnato nella terapia del dolore e promozione della ricerca sull’uso appropriato dei medicinali a base di cannabis.
Le reazioni
La maggioranza plaude all’approvazione della legge, con il Pd che lo definisce “un primo passo verso la legalizzazione”. Ma Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente, osserva: “Penso che il Paese sia pronto per una proposta più estesa”. Benedetto della Vedova, senatore di Forza Europa e principale promotore del testo di legge dell’intergruppo CannabisLegale esprime la sua delusione: “È una sconfitta per l’Intergruppo e mia personale – afferma – perchè non siamo riusciti a portare in aula e far votare quel testo sulla legalizzazione.
Più duri i toni del M5s, che accusa il Pd di ipocrisia: “Il Movimento 5 Stelle ha votato favorevole per senso di responsabilità nei confronti dei tanti malati che chiedono un intervento in materia. Negare la legalizzazione – sostengono i Cinquestelle – è stato l’ultimo atto ipocrita del PD, che permette alla criminalità di prosperare”. Mentre per Fratelli d’Italia, totalmente contrario alla legalizzazione, la legge approvata oggi è un “primo tentativo di legalizzare lo spinello”.
Di fatto l’uso terapeutico era già regolamentato da più decreti del ministero della Salute. E gran parte delle Regioni hanno introdotto leggi regionali, in cui l’unico elemento di autonomia sul quale possono decidere è se mettere o meno il farmaco a base di cannabis a carico del servizio sanitario regionale. Ma approvare una legge dello Stato in materia darà più peso a questa possibilità terapeutica, togliendo dall’imbarazzo gli operatori sanitari e il mondo scientifico.