Cappato si autodenuncia. Gentiloni: “Confronto urgente e doveroso”
Lo aveva annunciato su Twitter e oggi lo ha fatto: Marco Cappato alle 14:45 si è presentato dai carabinieri. “Il mio obiettivo è portare lo Stato ad assumersi le proprie responsabilità. Entrerò e racconterò i fatti come sono andati”, ha aggiunto il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, che ha accompagnato Fabiano Antoniani, 40 anni, tetraplegico e non vedente da tre anni in seguito a un incidente stradale, in Svizzera per il suicidio assistito.
L’autodenuncia di Cappato “sarà valutata sotto tutti i profili giuridici, compresa la giurisprudenza della Cedu, in materia di diritti”, ha spiegato il procuratore di Milano Francesco Greco, precisando anche che il fascicolo verrà assegnato, quando arriverà la denuncia, al pm Tiziana Siciliano, che coordina il pool ‘ambiente, salute e lavoro’.
Qualora la Procura di Milano decidesse di iscrivere nel registro degli indagati Cappato, il reato che dovrebbe contestare è ‘aiuto al suicidio’, previsto dall’articolo 580 del codice penale.
“In Italia è reato l’istigazione al suicidio, e si rischia fino a 12 anni di carcere – ha aggiunto Cappato -, ma in questo caso non c’è stata alcuna istigazione. Aiuto sì, perché sabato mattina ho caricato Fabo sulla sua macchina con la sua carrozzella e per cinque ore ho fatto un viaggio straziante”, ha spiegato. Poi ha aggiunto: “Ora lo Stato ha due strade: o fare finta di nulla, nel senso che essendosi tutto svolto fuori dall’Italia fa finta di non sapere niente oppure incriminarmi e io spero che lo faccia”.
“Mi sento colpito dalla vicenda come tutti i nostri concittadini – ha detto il presidente Gentiloni – il governo guarda con rispetto al confronto parlamentare che c’è e che credo sia doveroso e interpella le coscienze dei singoli parlamentari. “La legge su cui la Camera è chiamata a pronunciarsi – precisa Gentiloni – riguarda il testamento biologico però e non l’eutanasia”.
La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin ha dichiarato: “Esprimo solidarietà umana alla fidanzata e alla famiglia, c’è una normativa in Parlamento, che sta lavorando in modo sobrio”, ma “il governo non interverrà”.
Cappato, ieri aveva annunciato in rete la morte di Dj Fabo, Fabiano Antoniani, 40 anni, tetraplegico e non vedente da tre anni in seguito a un incidente stradale. L’uomo, aveva chiesto di porre fine alle sue sofferenze. Per farlo, dato che in Italia non esiste una legge, era arrivato in Svizzera due giorni fa.
Ieri, ha raccontato Cappato, “ha morso un pulsante per attivare l’immissione del farmaco letale”. Prima di farlo, ha scherzato con i suoi amici. Poi, però, ha lasciato un’ultima raccomandazione: “Uè, ragazzi, sono serio, fatemi un piacere, in macchina mettete sempre la cintura. Se me lo garantite, andrò via più contento”.
L’ultimo appello di dj Fabo: “Sono giunto in Svizzera senza l’aiuto dello Stato”
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“Fino all’ultimo gli abbiamo detto che poteva tirarsi indietro in ogni momento, poi abbiamo capito che queste parole lo infastidivano e innervosivano ancora di più, allora abbiamo lasciato perdere – ha raccontato ancora Cappato – Io sono rimasto in una stanza vicina”.
“Quando si era rivolto a me mesi fa io gli ho promesso che lo avrei aiutato, ma gli ho anche detto che lui sarebbe stato di grande aiuto ad altre persone se avesse accettato di raccontare la sua storia – ha detto il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni -. È stato felice di farlo e forse anche questo gli ha dato la voglia di resistere per qualche settimana in più”.
La salma di dj Fabo si trova ora all’obitorio di Zurigo. Sembra probabile che sarà cremato, ma prima della cremazione è necessaria un’attesa di 48 ore dal decesso. Dj Fabo dovrebbe dunque essere cremato nella giornata di domani.