Carta Rei: al via i primi pagamenti del reddito d’inclusione
Carta Rei. Al via il 27 gennaio i primi pagamenti tramite Carta Rei, la misura introdotta per il contrasto alla povertà. Il reddito di inclusione sociale è il nuovo sussidio economico introdotto nel panorama legislativo italiano con l’approvazione della legge delega contro la povertà, avvenuta il 9 marzo 2017. E definitivamente approvato con decreto legislativo n. 147 del 15 settembre 2017. E’ partito dal 1° gennaio. Il Rei è composto da due parti: un assegno mensile e un progetto personalizzato di reinserimento sociale e lavorativo. L’assegno mensile dipende dalla dimensione del nucleo familiare, e dalla distanza del reddito familiare da una soglia di accesso.
Una misura che potrebbe riguardare, secondo alcune stime, due milioni e mezzo di persone, la metà di quelle in povertà assoluta. Soltanto un quarto sarebbe costituito da stranieri residenti (che sono l’8 per cento della popolazione), il restante 75% sarebbe composto da italiani in situazione di indigenza. Una misura che incide sulla fiscalità generale per due miliardi quest’anno; 2,5 nel 2019 e 2,7 a partire dal 2020.
Carta Rei: i requisiti per accedere
Per avere accesso alla Rei, è necessario che il nucleo familiare sia composto da:
– una persona di età minore di anni 18;
– una persona con disabilità, almeno un suo genitore o tutore;
– una donna in stato di gravidanza accertata;
– un lavoratore di età pari o superiore a 55 anni, che si trovi in stato di disoccupazione da almeno tre mesi e non riceva altro sussidio per la disoccupazione.
L’assegnazione del sussidio dipenderà anche dall’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) e dall’indice della situazione reddituale (Isre). Ma anche dal patrimonio mobiliare e immobiliare.
Le agevolazioni
1 persona: 187,50 euro
2 persone: 294,38 euro
3 persone: 382,50 euro
4 persone: 461,25 euro
5 e più persone: 485,40 euro
L’assegno sarà erogato per 18 mesi. E’ rinnovabile per non più di 12 mesi, ma tra la conclusione e l’inizio del Rei successivo dovranno passare almeno 6 mesi.
L’Istituto di previdenza ha fatto anche sapere che pubblicherà a breve un report sulla platea che lo ha richiesto e sulle domande accolte. Al 2 gennaio, le domande pervenute erano 75.885 e comprendevano il periodo a partire dal 1° dicembre 2017.