Caserta, dodici arresti per corruzione all’Agenzia delle Entrate

Caserta, dodici arresti per corruzione all’Agenzia delle Entrate

I carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito 12 misure cautelari nei confronti di altrettanti dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, con accuse di corruzione, abuso d’ufficio, truffa aggravata e falso. I reati riguardano un presunto giro di certificazioni rilasciate attraverso “corsia privilegiata” in cambio di denaro.

L’operazione dei carabinieri ha riguardato le provincie di Caserta, Napoli, Frosinone. A coordinare l’indagine ci sono i magistrati della procura di Santa Maria Capua Vetere. Sotto la lente sono finite le attività di un gruppo di impiegati della Conservatoria della stessa località della provincia di Caserta. I reati ipotizzati dai pm sono di truffa aggravata, corruzione, abuso d’ufficio e falso.

Gli impiegati pubblici, in cambio di denaro, fornivano ai richiedenti certificazioni senza il versamento della relativa imposta di bollo, e senza il passaggio attraverso l’apposito sportello riservato al pubblico.

Tra gli arrestati professionisti

In questo sistema, erano coinvolti tanti professionisti di Campania e Lazio. Si tratta di avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti, geometri, visuristi, impiegati di studi notarili. La truffa consentiva ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate corrotti di guadagnare anche il doppio dello stipendio tanto che uno di loro afferma al telefono «Così mi pago il mutuo». Un altro afferma che con le pratiche fatte risultare «esenti» guadagna anche «cinquanta euro al giorno».

Ci sono decine di dialoghi intercettati nell’ordinanza di custodia cautelare che questa mattina ha portato all’arresto di cinque persone tra le quali alcuni dipendenti dell’Agenzia.

Ricostruito anche un caso di intimidazione ai danni di un collega che aveva segnalato le anomalie che si verificavano nel suo studio. Lo scooter dell’uomo fu danneggiato mentre era nel parcheggio dell’ufficio quando iniziarono le ispezioni.

 

Il sistema corruttivo era attuato – secondo gli investigatori – da alcuni impiegati della Conservatoria di Santa Maria Capua Vetere ma l’indagine coinvolge anche anche numerosi avvocati, commercialisti, ingegneri, architetti, geometri, visuristi e impiegati presso studi notarili di Caserta, Napoli e Frosinone.

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