Catalogna vuole l’indipendenza e fissa data referendum: Madrid dice no

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La Catalogna ci riprova e rilancia l’idea di diventare indipendente. Il presidente della Generalitat (il governo della Catalogna) Carles Puigdemont ha già indicato la data del referendum fissata per il prossimo primo ottobre anche senza il consenso di Madrid.

La sfida allo Stato

 

Il presidente catalano Carles Puigdemont ha così lanciato questa mattina l’ultima sfida allo stato spagnolo, annunciando il referendum sull’indipendenza della Catalogna per il primo ottobre prossimo malgrado il veto del governo di Madrid.

“Possono annunciare referendum tutte le volte che vogliono, farlo slittare di quante settimane vogliono, possono organizzare tutti gli eventi che vogliono, ma questo referendum non ci sarà”, ha dichiarato dal canto suo la vice premier spagnola, Soraya Sáenz de Santamaría.

La domanda che comparità sulla scheda è “volete che la Catalogna sia uno stato indipendente con la forma di repubblica?”.

Quella di stamane è una vera e propria sfida al governo centrale. Il premier conservatore Mariano Rajoy ha già dichiarato ‘illegale’ e ‘anticostituzionale’ il referendum catalano.

L’annuncio

Puigdemont ha annunciato in forma solenne la data della convocazione del referendum nella sede della Generalità catalana, circondato da tutto il governo e dai deputati indipendentisti che hanno la maggioranza assoluta nel parlamento di Barcellona.

L’esecutivo catalano sta preparando una legge regionale – i cui contenuti sono ancora segreti – che dovrebbe conferirgli il potere di convocare il referendum, superando i divieti definiti dall’ordine giuridico spagnolo.

Non è ancora partito l’iter ufficiale di convocazione in modo da evitare che il governo faccia immediatamente ricorso alla Corte costituzionale spagnola per bloccare il referendum e chiedere misure contro i dirigenti catalani.

Bocciato lo “statuto catalano”

La tensioni tra la Catalogna e Madrid sono iniziate sette anni fa con la sentenza della Corte costituzionale che aveva bocciato lo “statuto catalano” votato dai parlamenti di Madrid e Barcellona e approvato dai catalani con un referendum. Da allora “tutte le nostre proposte sono state respinte”, ha lamentato Puigdemont, e da Madrid è giunta “una lunga serie di no”.

La Catalogna conta sette milioni e mezzo di abitanti, ed è la regione più ricca della Spagna e produce il 18% del Pil nazionale. Ha una propria lingua e da decenni rivendica maggiore autonomia. Gli ultimi sondaggi danno l’elettorato catalano spaccato sull’indipendenza, con un 48,5% contrario e un 44,3% favorevole. Nel 2014 si era già svolta una consultazione informale sotto l’allora presidente Arturo Mas: votarono appena 2,3 milioni su 6,2 milioni di aventi diritto e vinse il si’ all’indipendenza con l’80%.

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