Catania ferma 4 scafisti sudanesi responsabili dell’immigrazione clandestina
Il 8 novembre 2023, l’Italia ha annunciato la costruzione di due centri di detenzione in Albania per i migranti che cercano di sbarcare in Italia. La Polizia di Stato di Catania ha arrestato quattro scafisti sudanesi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo aver soccorso 53 migranti a bordo della nave ONG “Aita Mari”. I migranti erano stati costretti a fermarsi a causa di un’avaria dopo aver lasciato le coste libiche su un gommone di piccole dimensioni. Le indagini hanno rivelato che i quattro sudanesi avevano avuto un ruolo di comando sull’imbarcazione durante la traversata.
Italia costruirà due centri di detenzione in Albania per migranti
L’Italia ha deciso di costruire due centri di detenzione in Albania per ospitare i migranti che cercano di sbarcare nel paese, come annunciato dal Primo Ministro Georgia Meloni. Questa decisione è stata presa alla luce del continuo flusso di migranti che cercano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere le coste italiane.
La Polizia di Stato di Catania ha recentemente arrestato quattro scafisti sudanesi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I quattro individui, di età compresa tra i 21 e i 30 anni, sono stati accusati di aver aiutato nell’attraversamento del mare un gruppo di migranti soccorsi al largo delle coste internazionali. La nave ONG “Aita Mari” ha portato a Catania 53 migranti di diverse nazionalità, che sono stati successivamente trasferiti in un centro di accoglienza per ulteriori indagini.
Le indagini hanno rivelato che i quattro scafisti sudanesi avevano un ruolo attivo nel comando dell’imbarcazione durante la traversata in mare, collaborando tra loro per garantire il successo del viaggio. Sono stati puniti per aver messo a rischio la vita dei migranti trasportati e per aver favorito l’immigrazione clandestina, in un caso che coinvolgeva più di cinque persone.
In conclusione, l’Italia è determinata a contrastare il traffico di esseri umani attraverso il Mediterraneo e a punire coloro che lucrano sulla vulnerabilità dei migranti in cerca di una vita migliore. La cooperazione internazionale è fondamentale per affrontare questa sfida globale e garantire un futuro più sicuro e dignitoso per tutti.
Operazione contro scafisti sudanesi a Catania
La Polizia di Stato di Catania ha fermato quattro scafisti di origini sudanesi, accusati di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina. Si tratta di due giovani di 21 e 22 anni, insieme a due trentenni, coinvolti nel trasporto di 53 migranti soccorsi in acque internazionali a bordo della nave ONG “Aita Mari” battente bandiera spagnola. L’indagine ha rivelato che il gommone partito dalle coste libiche era stato costretto a fermarsi a causa di un’avaria, prima del soccorso. I quattro sudanesi si sono uniti al gruppo di migranti poco prima della partenza in mare, assumendo il comando e collaborando tra loro durante la traversata.
Le perquisizioni personali effettuate sui quattro scafisti hanno portato al rinvenimento di dispositivi elettronici collegati al ruolo ricoperto durante il viaggio. Questo elemento ha contribuito a incriminarli per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravato dall’ingresso illegale di più di cinque persone nello Stato, mettendo a rischio la vita dei trasportati. Gli arrestati erano responsabili di diverse mansioni sull’imbarcazione e la loro collaborazione è emersa chiaramente durante l’indagine della Polizia di Stato.
L’operazione condotta a Catania ha permesso di far luce sugli aspetti legati alla traversata in mare dei migranti, dimostrando il ruolo attivo dei sudanesi fermati. L’imbarcazione e i migranti soccorsi sono stati trasferiti presso la struttura di via Forcile per ulteriori accertamenti. La Procura Distrettuale etnea coordina le attività investigative volte a contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina in mare, puntando all’arresto dei trafficanti che mettono a repentaglio la vita dei migranti in cerca di una nuova speranza.
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