Cessione Milan, Yonghong Li risulta insolvente in Cina
Cessione Milan. La trattativa tra l’imprenditore cinese, Yonghong Li, e l’allora presidente, Silvio Berlusconi, è ancora avvolta dalle nubi. Come riportato da un’inchiesta del Corriere della Sera, firmata da Milena Gabanelli e Mario Gerevini, una holding che fa capo a Li, Shenzhen Jie Ande, presentata anche come credenziale per l’acquisto, e che possiede una quota della società di packaging Zhuhai Zhongfu (quotata sulla Borsa cinese), era già insolvente al momento dell’acquisto della società rossonera.
Cessione Milan, Li deve “vendere” il suo patrimonio
Secondo il Corriere, l’imprenditore cinese sarebbe titolare di una holding insolvente. La Shenzhen Jie Ande era stata raggiunta da un ordine, arrivato dal tribunale del distretto di Futian, di vendere all’asta il 2 febbraio, su Taobao, l’Ebay cinese. Questo perché la holding di Li non aveva restituito un prestito concesso dalla Jiangsu Bank . I 60 milioni di euro di valore delle quote sarebbero dovuti andare a ripagare i debiti con le banche. Pochi giorni fa, inoltre, la China Securities Regulatory Commission, l’equivalente della Consob di Pechino, avrebbe comunicato l’avvio di indagini per presunti illeciti sul mercato commessi dalla holding, poiché avrebbe tenuto nascoste per mesi la sentenza e l’insolvenza.
Cessione Milan
Il Corriere scrive: “Mentre era inseguito dai creditori in patria, Li chiude una delle più costose acquisizioni calcistiche della storia. Come garanzie, presenta, tra gli asset fondamentali per la sua credibilità finanziaria, oltre alle famose e fantomatiche miniere di fosfato, anche l’11,39% di Zhuhai Zhongfu, detenuto tramite la cassaforte Jie Ande”.
Cessione Milan, Galliani: “Yonghong Li ha dimostrato di essere solido”
Adriano Galliani, ex ad del Milan e candidato al Senato con Forza Italia, ha commentato, a Mattino Cinque, l’inchiesta del Corriere della Sera su Yonghong Li: “Yonghong Li ha acquistato il Milan per 740 milioni di euro e sono accadute tre cose. A giugno ha presentato le credenziali alla Lega Calcio ed è stato approvato. Poi il fondo Elliot gli ha prestato 300 milioni di euro e infine ha fatto una campagna acquisti faraonica. 1+1+1 fa tre e quindi tutto è andato per il verso giusto”.