Chem sex, una moda pericolosa in crescita anche in Italia

Per molti il termine “chem sex” non avrà alcun significato, ma si tratta invece di un fenomeno in crescente aumento in particolar modo tra gli uomini omosessuali over 30. Gli ingredienti sono tanto sesso e tanta droga. L’assunzione di pericolosi mix di sostanze stupefacenti e farmaci, progettati per amplificare il piacere sessuale o per indurre la cosiddetta amnesia retrograda, riguarda anche altre fasce di popolazione. E preoccupa non poco, dal momento che gli intrugli a base di amfetamine, benzodiazepine, cocaina e farmaci possono rivelarsi fatali per la salute, danneggiando, tra le altre cose, il sistema nervoso centrale e il sistema cardiocircolatorio. Per gli esperti di tratta di una vera e propria “doppia dipendenza” da un piacere definito “piacere chimico”.

L’origine

Il termini “chem sex” nasce in Gran Bretagna per descrivere “pratiche di sesso intenzionale sotto l’influenza di droghe psicoattive, in particolare tra gli uomini che hanno rapporti sessuali omosessuali. Le sostanze più usate a questo scopo sono il mefedrone, l’acido γ-idrossibutirrico (Ghb), il γ-butirrolattone (Gbl) e la metamfetamina: tali droghe vengono assunte spesso anche in combinazione l’una con l’altra e permettono di avere rapporti sessuali della durata di diverse ore o giorni con diversi partner”. Sostanze che servono per lo più a ridurre le inibizioni psicologiche e che, in alcuni casi, hanno effetti lievemente anestetici. Naturalmente, c’è un pesantissimo rovescio della medaglia: a parte i loro effetti collaterali su corpo e psiche – innalzamento della temperatura corporea, aumento del senso di sete, tachicardia, alterazione della coscienza e dell’attenzione –, l’abbattimento dei freni inibitori causato dal chem sex porta a un maggior rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto Aids.

Ci sono due grandi tipologie di consumatori: la prima è quella composta da persone che subiscono involontariamente il fenomeno, ovvero assumono tali sostanze senza saperlo, con l’inganno. Le droghe, per esempio, possono essere disciolte in cocktail alcolici, con l’obiettivo di indurre un’amnesia retrograda e far dimenticare eventuali abusi sessuali. Il secondo, più consistente, specialmente tra maschi omosessuali over 30, è l’utilizzo attivo di sostanze, soprattutto gli inibitori della fosfodierestasi, cioè i farmaci per trattare la disfunzione erettile – per ridurre le inibizioni e catalizzare la promiscuità sessuale.

I rischi

Il fenomeno è pericolosamente in crescita. Oltre ai pericoli dell’intossicazione acuta, tra cui tachicardie ed emicrania, c’è da stare particolarmente attenti alla recrudescenza di infezioni sessualmente trasmissibili, come epatite B e Hiv.