Chi era Giuseppe Bottai, Ministro dell’Educazione del regime fascista/ La sconcertante scoperta dell’arma segreta da parte di Marconi
Giuseppe Bottai, ex politico e Ministro dell’educazione fascista nel 1937, è uno dei personaggi storici realmente esistiti che fanno parte della serie tv “Marconi, l’uomo che ha connesso il mondo“, ispirata alla vita e alle scoperte di Guglielmo Marconi. La storia intreccia lo stato della ricerca scientifica in Italia all’epoca con lo spionaggio di stato e l’alleanza con la Germania in vista della guerra.
Nel contesto della serie, l’ex Ministro Bottai fu incaricato da Mussolini di scoprire e spiare i progetti di sviluppo del fisico che inventò la radio. La stampa nel 1937 iniziò a parlare di un presunto programma segreto, secondo il quale alcuni scienziati italiani, tra cui Marconi, stavano sviluppando un’arma mortale basata su raggi elettromagnetici per sconfiggere i nemici a lunga distanza. Giuseppe Bottai, interpretato dall’attore Flavio Furno, chiese alla giornalista americana incaricata di intervistare Marconi di scoprire la verità sui progetti del fisico e se stesse lavorando a una scoperta a fini bellici.
Giuseppe Bottai, ministro dell’educazione fascista durante l’epoca di grande sviluppo scientifico di Guglielmo Marconi, controllava le ricerche del fisico. L’Ovra, la polizia di regime, spiò i progetti di Marconi per capire se il radar ad onde elettromagnetiche poteva diventare un’arma mortale da usare contro i nemici. Bottai si avvalse del suo collaboratore Achille Martinucci, amante della giornalista statunitense, per scoprire la verità.
Il rapporto tra scienza e governo durante il fascismo rivela come il regime tentò di usare le scoperte e la ricerca scientifica per ottenere potere e creare armi di distruzione. Marconi, al contrario, voleva fare scoperte per migliorare le comunicazioni tra le persone e si oppose fermamente alla creazione di armi da guerra.
La serie tv “Marconi, l’uomo che ha connesso il mondo“ racconta eventi realmente accaduti durante il fascismo e mette in luce le difficoltà etiche legate alla ricerca scientifica. Marconi rifiutò di contribuire alla costruzione di armi belliche e si concentrò sul miglioramento delle comunicazioni.
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