Chrome blocca pubblicità invasive, Google migliora la navigazione
Chrome blocca pubblicità invasive, la notizia è diventata finalmente ufficiale. Google ha aggiunto un ad-blocker sul proprio browser Chrome, usato da più della metà dei dispositivi, tra telefoni cellulari e computer veri e propri. La funzione ha la capacità di bloccare in automatico le pubblicità troppo invasive o invadenti e a permettere ai propri clienti ricerche online scorrevoli e serene.
Chrome blocca pubblicità: i tipi di inserzioni
Le nuove capacità non saranno estese ad ogni tipo di pubblicità ma soltanto ai siti che fanno uso di:
- Banner pop-up a sorpresa
- Bunner con conto alla rovescia prima di avere la possibilità di visitare la pagina
- Pubblicità o siti che riproducono audio automaticamente all’apertura della pagina
La fondazione Better Ads ha fornito dei parametri da rispettare per tutti coloro che vogliono pubblicare le proprie inserzioni e Google sembra essersi completamente adattato, aiutando anche i proprietari dei vari siti a seguire le norme.
Il fine del colosso è quello di migliorare la navigazione web per tutti i suoi utenti e non quello di filtrare le inserzioni pubblicitarie.
Chrome blocca pubblicità: “Vogliamo ridurre le esperienze spiacevoli”
“Siamo incoraggiati dai questi primi risultati che mostrano come il settore abbia tutta l’intenzione di ridurre le esperienze spiacevoli con gli annunci. Guardiamo verso un futuro in cui, grazie ad una stretta collaborazione tra le diverse forze, la tecnologia di filtraggio degli annunci di Chrome non sarà più necessaria” ha detto il direttore tecnico di Chrome, Chris Bentzel.
Non mancano però le malelingue: il Wall Street Journal ha riportato le dichiarazioni di chi crede che il colosso stia solamente tutelando i propri interessi spingendo gli inserzionisti a preferire Google per via delle minori restrizioni.
Non bisogna dimenticare che la pubblicità per Google è essenziale, l’anno scorso sono entrati 95 miliardi nelle case dell’azienda. Secondo i numeri, ogni dieci dollari investiti in annunci web, Google ne ricava 3.
Che le malelingue abbiano ragione?