“Cittadinanza day”, in piazza per chiedere approvazione dello Ius soli
Cittadinanza day: una grande manifestazione ieri a Roma dove figli e figlie di immigrati, assieme a studenti, insegnanti e genitori sono scesi in piazza per chiedere “ai rappresentanti del Senato e del governo di dimostrare senso di responsabilità verso i bambini e le bambine che crescono in questo Paese, votando immediatamente la riforma dello ius soli“. Una manifestazione denominata “Cittadinanza day”, per sancire il principio che “chi cresce in Italia è italiano”.
Chiesta l’approvazione della legge sulla Ius soli
La manifestazione è stata indetta dal movimento “Italiani senza cittadinanza” e dalla campagna “L’Italia sono anch’io” (promossa, tra gli altri, da Acli, Arci, Caritas e Cgil), chiede alla politica di “smettere di giocare, per motivi elettorali, con le vite di quasi un milione di italiani non riconosciuti come tali”.
La riforma tra ius soli e ius culturae, avrebbe un bacino di 800mila potenziali beneficiari immediati (il 74% dei minori stranieri in Italia) e 58mila beneficiari ogni anno.
Cosa prevede la legge
Il testo, approvato alla Camera il 13 ottobre 2015, da due anni è fermo al Senato dove la maggioranza rischia di non avere i numeri per approvarlo. La riforma è una legge assai modificata rispetto al testo originario e non introduce affatto uno ius soli puro: chi nasce oggi in Italia non diventerebbe automaticamente italiano, tantomeno chi sbarca sulle nostre coste. Nessuna invasione di “nuovi italiani” dunque. La legge infatti pone paletti rigorosi alla concessione della cittadinanza.
Gli insegnanti in piazza
Al Cittadinanza Day hanno aderito la rete degli “Insegnanti per la cittadinanza” che lo scorso 3 ottobre hanno lanciato uno sciopero della fame a staffetta riaccendendo l’attenzione della politica su un provvedimento che oramai sembrava insabbiato e che oggi è tornato all’attenzione della discussione pubblica. Una piazza colorata animata dai disegni dei bambini e dai flash mob musicali organizzati dai ragazzi di seconda generazione, che si dichiarano italiani, ma che sono in attesa di cittadinanza. Iniziative per spingere il Parlamento ad approvare la legge sulla cittadinanza si sono svolte anche a Firenze, Bologna e in altre città.
Lo sport scende in campo
Per lo ius soli si muove infine lo sport. Sabato i calciatori dell’Atletico Diritti, squadra composta da migranti, studenti e ragazzi in esecuzione penale, scenderanno in campo per la prima giornata del campionato di terza categoria portando al braccio una fascia gialla per chiedere l’approvazione della legge sulla cittadinanza. Con il nastro giallo l’Atletico Diritti aderisce all’appello lanciato da Gianni Mura, che su Repubblica ha invitato anche la Nazionale italiana a dare un segnale contro il razzismo e a favore dell’integrazione, schierandosi apertamente in favore dello ius soli.