Collirio Montalcini, il farmaco che guarisce una malattia degli occhi

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Collirio Montalcini. La “molecola Montalcini”, o molecola da Nobel è quella scoperta  a partire dagli studi del Premio Nobel Rita Levi Montalcini che scoprì il nerve growth factor (NGF), per giungere poi alla collaborazione tra Dompé e centri di eccellenza in oftalmologia rinomati a livello internazionale. Per il suo sviluppo ci sono voluti decenni di ricerca “Made in Italy”.

Collirio Montalcini: al via la produzione e commercializzazione del farmaco

Cenegermin è il nome del principio attivo del farmaco per la cura della cheratite neurotrofica moderata o grave, una malattia rara e invalidante dell’occhio. Il farmaco  sta per essere commercializzato in Italia.

Somministrato in gocce oculari in pazienti con cheratite neurotrofica moderata o grave, questo collirio può aiutare a ripristinare i normali processi di guarigione dell’occhio e riparare il danno della cornea. Puglia, Veneto e Lombardia saranno le prime tre regioni dove il farmaco sarà reperibile.

La scoperta e l’applicazione

Cenegermin è stato messo a punto presso il Polo di Ricerca e Produzione Dompé dell’Aquila grazie alla tecnologia del DNA ricombinante. Per decenni si è indagato sulle molteplici possibili applicazioni pratiche della scoperta, e uno dei settori più promettenti è proprio l’oftalmologia.

Alcuni ricercatori italiani hanno formulato l’ipotesi dell’efficacia dell’uso topico di NGF in oftalmologia e più in particolare nel trattamento della cheratite neurotrofica, patologia degenerativa che interessa appunto la cornea.

La sperimentazione

Gli studiosi hanno trattato oltre 100 pazienti affetti da cheratite neurotrofica in diversi Paesi europei con NGF estratti dai topi; gli studi clinici hanno prodotto dati estremamente promettenti, pubblicati sulle principali riviste internazionali.

Dopo tutta la fase sperimentale di rito, nel 2015, la European Medicines Agency (EMA) ha designato ‘Cenegermin gocce oculari’ farmaco orfano per il trattamento della cheratite neurotrofica, un riconoscimento che segue quello ricevuto dall’americana Food and Drug Administration (FDA) nel 2014.

Nel maggio 2017 il Comitato per i farmaci ad uso umano dell’EMA ha dato opinione positiva raccomandando l’autorizzazione all’immissione in commercio. Ieri l’ufficialità per l’Italia.

Sono stati avviati studi anche per valutare l’efficacia del farmaco in caso di retinite pigmentosa o di Dry Eye, la “sindrome dell’occhio secco”.

 

 

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