Categories: Cronaca

Combattere tutte le mafie con memoria e determinazione

Il 23 maggio di 32 anni fa, a Capaci, si è verificata una delle stragi più cruente e devastanti della storia italiana: quella che ha visto la morte del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e di tre agenti di scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Questo atto criminale ha scosso profondamente l’intero Paese e ha segnato una svolta nella lotta alla mafia.

Giovanni Falcone era un magistrato coraggioso e determinato, impegnato nel contrastare il potere criminale della mafia e nel portare avanti inchieste importanti che hanno portato alla luce le trame oscure dell’organizzazione criminale. La sua morte ha rappresentato un duro colpo per lo Stato di diritto e per tutti coloro che, come lui, si battono per la legalità e la giustizia.

Francesca Morvillo, la nota moglie di Falcone, era una donna di grande valore umano e professionale. Anche lei, con il suo impegno e la sua determinazione, ha contribuito alla lotta contro la mafia e alla difesa dei valori fondamentali della democrazia e della legalità. La sua morte insieme a quella del marito ha generato un profondo senso di sgomento e di indignazione in tutto il Paese.

I tre agenti di scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, hanno perso la vita insieme a Falcone e Morvillo mentre erano in servizio, impegnati a proteggere il giudice nella sua missione di contrasto alla criminalità organizzata. Il loro sacrificio è stato un esempio di coraggio e dedizione al dovere che non deve essere dimenticato.

A distanza di tanti anni, il dolore per la strage di Capaci è ancora grande e profondo. È un dolore che non si attenua nel tempo, ma che al contrario si fa sempre più pungente, poiché la memoria di quei tragici eventi continua a vivere nella coscienza di tutti noi. È un dovere morale e civile ricordare costantemente il sacrificio di Falcone, Morvillo e dei loro uomini, per non dimenticare mai il prezzo pagato per la libertà e la legalità.

Ma insieme al dolore c’è anche la determinazione nel continuare a combattere tutte le mafie, a non arrendersi di fronte alla violenza e alla prepotenza di chi cerca di soffocare la nostra democrazia. È importante mantenere viva la memoria di Falcone e Morvillo, non solo per onorare il loro sacrificio, ma anche per trarre insegnamento dalle loro vite e dal loro impegno, per rafforzare la nostra determinazione nella lotta contro il crimine organizzato.

Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria e vice segretario nazionale di Forza Italia, ha sottolineato l’importanza di non dimenticare mai la strage di Capaci e il sacrificio dei protagonisti di quella tragedia. Con le sue parole ha voluto ricordare a tutti noi che la memoria di Falcone, Morvillo e dei loro uomini deve essere custodita gelosamente, affinché il loro esempio possa continuare a ispirare generazioni future nella lotta per un Paese più giusto e sicuro.

Redazione

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