Commissioni Lombardia si dissociano dalla Legge sulla fine vita: “Non rientra tra i nostri compiti”
Le Commissioni Affari istituzionali e Sanità hanno espresso parere negativo su un progetto di legge sul suicidio medicalmente assistito, in risposta alla sentenza n.242/2019 della Corte Costituzionale. Dopo due mesi di audizioni con esperti, i consiglieri hanno respinto gli emendamenti delle minoranze. La maggioranza presenterà una questione pregiudiziale di legittimità costituzionale in Aula. La relatrice di minoranza ha sottolineato la necessità di definire una procedura per rispettare la sentenza. Durante il dibattito, diversi consiglieri hanno espresso pareri contrastanti. Il progetto di legge sarà ora discusso in Consiglio regionale entro il 21 novembre.
Esito negativo per il progetto di legge sull’assistenza sanitaria al suicidio
Le Commissioni Affari istituzionali e Sanità hanno emesso un parere negativo in merito al progetto di legge sull’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, in risposta alla sentenza della Corte Costituzionale. Dopo una lunga seduta congiunta e l’esame degli emendamenti presentati, la maggioranza dei consiglieri ha respinto la proposta.
Durante le varie fasi di discussione, sono state coinvolte diverse figure professionali, esperti e docenti universitari per valutare gli aspetti giuridici, etici e medico-sanitari legati alla questione. Secondo il relatore di maggioranza, la sentenza n. 242 del 2019 ha dichiarato parzialmente illegittimo l’articolo del codice penale sull’agevolazione del suicidio, senza stabilire un diritto alla prestazione statale. Per questo motivo, è stata proposta una questione pregiudiziale di legittimità costituzionale in Aula consiliare.
Inoltre, la relatrice di minoranza ha sottolineato l’importanza di definire una procedura per rispettare la sentenza costituzionale e organizzare il servizio sanitario a livello regionale, come previsto dalla Costituzione. Durante il dibattito, sono emersi punti di vista contrastanti tra la maggioranza e la minoranza riguardo alla gestione dell’assistenza sanitaria in caso di suicidio medicalmente assistito.
Al termine della riunione, il progetto di legge sarà trasmesso al Consiglio regionale per essere discussi entro il termine stabilito, mantenendo la discussione aperta e il confronto tra le diverse posizioni in campo.
Commissioni contrarie al progetto di legge sull’assistenza sanitaria al suicidio
Le Commissioni Affari istituzionali e Sanità hanno espresso, con maggioranza contraria, parere negativo sul progetto di legge riguardante l’assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito. Dopo una lunga seduta congiunta, durante la quale sono stati respinti anche gli emendamenti presentati dalla minoranza, si è deciso di non sostenere la proposta in questione.
Durante le due mesi di lavori, sono stati ascoltati esperti di varie discipline, che hanno fornito argomentazioni giuridiche, etiche e medico-sanitarie. Tra questi, spiccano docenti universitari, operatori del settore e avvocati, che hanno contribuito a delineare un quadro completo della questione. In particolare, è emersa la necessità di rispettare la sentenza n. 242 del 2019 della Corte Costituzionale, senza però conferire un diritto alla prestazione garantito dallo Stato.
Mentre il relatore di maggioranza ha posto l’accento sulla competenza dello Stato in materia e proposto una questione pregiudiziale di legittimità costituzionale, la relatrice di minoranza ha sottolineato l’importanza di definire una procedura che rispetti la sentenza costituzionale e dia spazio all’intervento della Regione per regolare gli aspetti organizzativi del servizio sanitario.
Durante il dibattito, diversi consiglieri hanno espresso pareri contrastanti, ma alla fine la maggioranza ha deciso di astenersi, in quanto la materia non rientra nelle competenze regionali. Il progetto di legge verrà ora trasmesso al Consiglio regionale per la discussione entro il 21 novembre, rispettando i tempi stabiliti.(ITALPRESS)
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