Comune di Licata, minacce al Commissario: “Non toccare le nostre case”

Comune di Licata, minacce al Commissario: “Non toccare le nostre case”

La vicenda dell’abbattimento delle case abusive nel Comune di Licata torna a far parlare. Dopo le dimissioni del sindaco antiabusivismo Angelo Cambiano sfiduciato dal consiglio comunale è arrivata il commissario straordinario Maria Grazia Brandara, 61 anni. Proprio al commissario era indirizzata una missiva minacciosa nella quale si mette in guardia il funzionario: ”Rischiati a toccare le nostre case e sei morta, ti sgozziamo via, fai una sola cosa contro di noi e ti scanniamo. Ti seguiamo e ti controlliamo a vista”. Questa parte del testo  del messaggio intimidatorio, che si chiude con la foto di una cassa da morto vuota.

La commissaria molto scossa

La minaccia è seria spiega la Brandara molto scossa «perché la missiva, giunta mercoledì ma della quale ho preso conoscenza solo ieri sera di ritorno da Roma, è stata indirizzata al mio domicilio privato di Palermo, che conoscono in pochissimi. Sono infatti ospite di un conoscente ma questo lo sanno davvero in pochi».

La funzionaria ha finora vissuto senza scorta nonostante una catena di attentati e minacce in 40 anni di attività politica e amministrativa, ora aspetta di approfondire la questione con capo della Procura, prefetto e questore. Intanto, nei suoi movimenti fino ad Agrigento, nella cui provincia vive il fine-settimana, chiederà ai vigili di accompagnarla.

Nella missiva c’è un riferimento proprio alla sua vita e alla sua casa di Naro, dove abita, e del cui Comune è stata anche sindaco. Attualmente Brandara ricopre anche la carica di capo della segreteria particolare del vicepresidente della Regione Siciliana Maria Lo Bello e presidente dello Ias (Industria acque siracusane). Per diventare ancora commissario di Licata, città nel quale l’abusivismo è una piaga devastante che ha condotto all’addio dell’ultimo

“Io ho la schiena dritta”

“L’ho fatto come atto di amore per la città – ha spiegato al sole24ore.com – perché non sopportavo l’idea che fosse definita come una città di mafiosi. Ora basta un cretino per riportare tutti a pensare alle sole demolizioni. Ma io ho la schiena dritta».

La sua forza non le impedisce però di riflettere sul futuro. «La mia tentazione primaria è di lasciare tutto – continua a dichiarare – . Non ho figli né marito e in vita mi è rimasto un solo fratello che ora vive nella paura per questa ulteriore minaccia alla mia vita».

“La lettera di minacce ricevuta da Maria Grazia Brandara non è soltanto terrificante, ma rappresenta una concreta minaccia alla vita dell’attuale commissario del comune di Licata”. Lo dice il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.

“È stata proprio Maria Grazia Brandara – continua il presidente – nel periodo precedente all’elezione del sindaco a mettere in bilancio le risorse finanziarie necessarie a potere consentire le demolizioni delle abitazioni abusive. Demolizioni che sono obbligatorie per legge. Un amministratore non può che rispettare la legge, se non lo facesse commetterebbe reato. Temo seriamente per la la vita del commissario”.

Nel luglio 2016, nella sua carica di commissario straordinario dell’Irsap, aveva ricevuto un altro messaggio intimidatorio con allegate due cartucce di fucile.

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