Concordia, la Cassazione conferma 16 anni per Schettino: già a Rebibbia
La Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni per Francesco Schettino per il naufragio della Costa Concordia. La pena è definitiva e l’ex comandante si è costituito nel carcere romano di Rebibbia.
Unico imputato l’ex comandante Francesco Schettino, condannato a 16 anni e un mese di reclusione, sentenza confermata in secondo. A piede libero in attesa del verdetto della Suprema Corte.
Il naufragio
Le persone che persero la vita furono 32 e decine i feriti nel tragico disastro marittimo avvenuto la sera del 13 gennaio 2012, poco prima delle 22, davanti all’isola del Giglio. Si trattò di un’errata manovra di accostamento ad alta velocità. Imponenti le operazioni di soccorso, e quelle di bonifica delle acque avvenute sotto gli occhi dei media di tutto il mondo.
Lo scorso 20 aprile la prima udienza davanti ai giudici della Cassazione che hanno chiesto la conferma della condanna di Schettino e il rinvio alla Corte di Appello di Firenze per valutare la possibilità di inasprire la pena.
«È stato un naufragio di tali immani proporzioni e connotato da gravissime negligenze e macroscopiche infrazioni delle procedure» che non è possibile concedere le attenuanti. L’ex comandante che deliberatamente «non inviò il segnale di falla all’equipaggio per far scattare l’ammaina scialuppa e mettere subito in salvo i passeggeri», aveva sottolineato il Pg. Disonorevole la fuga del comandante mentre la nave si inclinava sempre di più e i passeggeri erano in balia di sè stessi.
È entrato a Rebibbia
L’ex comandante avrebbe potuto anche di andare incontro ad un inasprimento della pena dopo un appello bis a detenzione in corso. La difesa aveva chiesto di mostrare un video filmato da Schettino che, lo scagionerebbe dall’accusa di aver abbandonato la nave. La richiesta è stata fatta durante l’udienza di aprile e oggi Romis dirà se è stata accolta o meno. Il Pg si era opposto.
Finora il naufragio del Giglio è costato alla Costa circa 80 milioni in risarcimenti. Quasi tutte le transazioni sono state concluse. Accordi sarebbero in vista anche con le pubbliche amministrazioni parte in giudizio: Palazzo Chigi, Difesa, Interni, Ambiente, Infrastrutture e trasporti.