Confagricoltura chiede proroga degli aiuti di Stato con differenze basate sulla capacità di spesa del Patto di Stabilità.

Confagricoltura chiede proroga degli aiuti di Stato con differenze basate sulla capacità di spesa del Patto di Stabilità.

Durante la sessione del Consiglio Agricoltura e Pesca dell’UE del 29 aprile, la delegazione tedesca ha proposto di aumentare il massimale degli aiuti di Stato “de minimis” per il settore agricolo. Attualmente il limite è di 20 mila euro in tre anni, con possibilità di salire a 25 mila in determinate condizioni. La Germania ha suggerito di aumentarlo a 50 mila euro, una proposta che ha ricevuto un ampio sostegno nel Consiglio. Tuttavia, spetta alla Commissione europea prendere la decisione finale, considerando anche l’inflazione degli ultimi anni.

Gli aiuti “de minimis” possono essere erogati a livello nazionale senza la preventiva autorizzazione di Bruxelles, ma un massimale viene stabilito per evitare distorsioni sul mercato unico. Confagricoltura ha espresso preoccupazione riguardo all’aumento proposto dalla Germania, che rappresenta più del 100%. La Commissione europea ha annunciato una revisione del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato in caso di crisi, prorogando la possibilità di sostenere il settore agricolo fino al 2024, con un massimale per beneficiario di 280 mila euro.

La sospensione del Patto di stabilità e crescita per la governance dei conti pubblici è stata una decisione presa per fronteggiare le turbative di mercato, in particolare dopo l’aggressione russa all’Ucraina. Questa flessibilità è stata concessa per evitare un collasso economico, consentendo ai governi di sostenere l’agricoltura con aiuti pubblici. Con il ritorno del Patto di stabilità, tornano anche le restrizioni sulla capacità di spesa nazionale. Alcuni Stati membri potrebbero avere limiti nell’erogare aiuti di Stato per mantenere il disavanzo e il debito pubblici entro i parametri concordati.

Confagricoltura sottolinea l’importanza di limitare gli aiuti di Stato in un settore come l’agricoltura, regolato da politiche comuni, per garantire la libera concorrenza tra le imprese nel mercato unico. Un eccesso di aiuti pubblici da parte di alcuni Stati potrebbe mettere a rischio la PAC, aprendo la strada a una “rinazionalizzazione strisciante” che deve essere evitata. La necessità di spendere in base alle esigenze straordinarie della società e del sistema produttivo è stata prioritaria nella decisione di concedere aiuti di Stato per il settore agricolo.

La Commissione europea ha inoltre comunicato che il Patto di stabilità e crescita è nuovamente in vigore a partire dal 30 aprile, con le modifiche concordate tra Parlamento e Consiglio. Questo implica una riaffermazione degli obblighi di riduzione del disavanzo e del debito pubblici per garantire la stabilità economica dei paesi membri. La situazione economica rimane incerta e instabile per tutti, pertanto è fondamentale adottare misure che consentano di fronteggiare le sfide attuali mantenendo un equilibrio tra la spesa pubblica e l’allocazione degli aiuti secondo criteri validi e condivisi a livello europeo.

La protezione del mercato unico e la promozione della libera concorrenza sono obiettivi fondamentali per l’Unione europea, e pertanto è essenziale evitare eccessi nella concessione di aiuti di Stato che potrebbero compromettere tali principi. Il settore agricolo, in particolare, richiede una regolamentazione equilibrata e trasparente per garantire una sana competitività e evitare distorsioni sul mercato interno ed esterno. La condivisione di buone pratiche e l’armonizzazione delle politiche tra i paesi membri sono essenziali per promuovere uno sviluppo sostenibile e una gestione efficiente delle risorse agricole nell’ambito dell’UE.

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