Confessione del marito dopo sei mesi: Francesca Deidda uccisa per femminicidio

Confessione del marito dopo sei mesi: Francesca Deidda uccisa per femminicidio

Il caso di Francesca Deidda, scomparsa da San Sperate lo scorso maggio, ha avuto una svolta con la confessione del marito Igor Sollai, accusato di averla uccisa. Dopo sei mesi di negazioni, Sollai ha ammesso il femminicidio durante un interrogatorio durato 4 ore. La Procura ipotizza che il movente possa essere legato a un’assicurazione sulla vita della moglie, del valore di 100 mila euro. Le prove contro Sollai includono tracce di sangue sulla sua auto, il tracciato dei navigatori satellitari e altre evidenze. Prima della confessione, la Corte di Cassazione aveva confermato la sua permanenza in carcere.

La confessione di Igor Sollai: il femminicidio di Francesca Deidda

Per sei mesi, Igor Sollai ha negato di aver fatto del male a sua moglie, Francesca Deidda, sparita lo scorso 10 maggio da San Sperate. Tuttavia, il 18 luglio i resti presumibilmente appartenenti a Francesca sono stati ritrovati in un borsone nelle campagne vicino alla vecchia statale 125, tra Sinnai e San Vito.

Nonostante le prove a suo carico, Sollai ha sempre respinto le accuse degli investigatori. Ma dopo un interrogatorio di 4 ore avvenuto ieri, il 43enne ha confessato il femminicidio descrivendone anche i dettagli. Era convinto della colpevolezza del marito, in carcere a Uta dall’8 luglio scorso, prima che i resti della donna fossero ritrovati, per una serie di elementi a suo carico.

Affiancato dagli avvocati Carlo Demurtas e Laura Pirarba, Sollai ha spiegato di aver ucciso Deidda nel sonno, sul divano di casa, con un oggetto contundente che l’ha colpita alla testa. L’ipotesi della procura è che Sollai potesse avere un’interesse economico nell’intascare l’assicurazione sulla vita della moglie, di circa 100 mila euro, che i coniugi avevano stipulato insieme.

La Corte di Cassazione aveva già deciso per la permanenza in carcere di Sollai prima della confessione avvenuta recentemente. Con la verità finalmente emersa, si cerca ora di fare luce su questo terribile crimine e far giustizia per Francesca Deidda.

Confessione del femminicidio di Francesca Deidda da parte di Igor Sollai

Per sei mesi Igor Sollai ha negato di aver fatto del male a sua moglie, Francesca Deidda, sparita il 10 maggio da San Sperate, paesino alle porte di Cagliari. I resti presumibilmente appartenenti a lei sono stati ritrovati in un borsone il 18 luglio, nelle campagne vicino alla vecchia statale 125, tra Sinnai e San Vito.

Nonostante le prove a suo carico, Sollai ha sempre respinto le accuse degli investigatori. Tuttavia, dopo un interrogatorio di 4 ore, il 43enne ha confessato il femminicidio, descrivendone i dettagli, affiancato dai suoi avvocati. Ha spiegato di aver ucciso Deidda mentre dormiva sul divano di casa loro, a San Sperate, colpendola ripetutamente alla testa con un oggetto contundente.

Il PM Marco Cocco, che era convinto della colpevolezza di Sollai già prima del ritrovamento dei resti, ha sottolineato l’importanza dei tracciati dei navigatori satellitari e degli altri elementi che puntavano verso di lui. Si ipotizza che il movente del crimine possa essere finanziario, con Sollai interessato all’assicurazione sulla vita della moglie, del valore di circa 100mila euro.

La Corte di Cassazione aveva precedentemente deciso di mantenere Sollai in carcere, prima che ammettesse il suo coinvolgimento nel delitto. Ora, la confessione del femminicidio di Francesca Deidda svela una verità agghiacciante che ha scioccato la comunità di San Sperate e oltre.

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