Confimi-Confsal firma il primo Contratto Intersettoriale per le PMI manifatturiere
Confimi Industria e Confsal hanno presentato il primo Contratto Collettivo Nazionale Intersettoriale dedicato al settore manifatturiero in Italia, coinvolgendo comparti produttivi come tessile, chimico, plastico, gomma, alimentare e legno-arredo. Firmato dalle parti lo scorso 21 marzo, l’accordo introduce innovazioni per migliorare le condizioni lavorative ed è stato accolto positivamente dal Ministro del Lavoro e dalla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. Il Contratto prevede la partecipazione dei lavoratori nei cda aziendali, un salario minimo di 9 euro/h, una settimana lavorativa di 4 giorni e incentivi per la formazione e la qualificazione professionale.
Presentato il primo Contratto Collettivo Nazionale Intersettoriale nel settore manifatturiero
Confimi Industria e Confsal hanno recentemente presentato il primo Contratto Collettivo Nazionale Intersettoriale dedicato al settore manifatturiero. Questo accordo rappresenta una svolta storica per le relazioni industriali, coinvolgendo vari settori produttivi, tra cui tessile, chimico, plastico, gomma, alimentare e legno-arredo. Il contratto introduce importanti innovazioni per migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti, sia dal punto di vista economico che relazionale.
Il presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli, ha sottolineato l’importanza di unificare i contratti manifatturieri per ridurre la frammentazione e migliorare la qualità della contrattazione. Il Segretario generale di Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, ha enfatizzato il valore del dialogo tra le parti per coniugare le esigenze delle imprese con la tutela dei lavoratori, creando un nuovo modello contrattuale basato sulla qualità dei contenuti.
Il Contratto Intersettoriale sottoscritto prevede varie misure innovative, tra cui la possibilità per le aziende di inserire un rappresentante dei lavoratori nel Consiglio di Amministrazione, un salario minimo tabellare di 9 euro/h e una settimana lavorativa di 4 giorni. Queste innovazioni mirano a promuovere la partecipazione attiva dei dipendenti, garantire maggiori tutele economiche e migliorare il work life balance.
La firma di questo contratto segna un passo importante per il settore manifatturiero italiano, evidenziando la volontà di creare un sistema industriale più equo e competitivo. Il supporto e gli endorsement positivi ricevuti da vari esponenti politici e sindacali confermano l’importanza e l’efficacia di questo nuovo modello contrattuale per il miglioramento delle condizioni lavorative nel settore manifatturiero.
Storico accordo nel settore manifatturiero: il nuovo CCNIL di Confimi Industria e Confsal
Confimi Industria e Confsal hanno recentemente presentato il primo Contratto Collettivo Nazionale Intersettoriale (CCNIL) dedicato al settore manifatturiero in Italia. Questo accordo rappresenta una svolta storica per le relazioni industriali, coinvolgendo numerose aree produttive, come tessile, chimico, plastico, gomma, alimentare e legno-arredo.
Il contratto, siglato dalle parti il 21 marzo, introduce significative innovazioni che definiscono nuovi standard per la gestione delle relazioni industriali, mirando a migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti sia dal punto di vista economico che relazionale. Esso esclude i settori della meccanica e dell’edilizia, sottoscritti da altre associazioni sindacali, confermando una struttura a due livelli e una forte attenzione per la sicurezza sul luogo di lavoro.
Il presidente di Confimi Industria, Paolo Agnelli, ha sottolineato l’importanza di unificare i contratti manifatturieri per ridurre la frammentazione e promuovere una contrattazione di qualità. Il Segretario generale di Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, ha evidenziato il valore del dialogo tra le parti per conciliare le esigenze delle imprese con la tutela dei lavoratori.
Il Contratto Intersettoriale prevede numerose novità, come la partecipazione dei lavoratori nei cda aziendali, un salario minimo tabellare a 9 euro/h, una settimana lavorativa di 4 giorni e incentivi basati sulla qualificazione del dipendente. Questo accordo rappresenta un passo fondamentale per il settore manifatturiero italiano, promuovendo il benessere dei lavoratori e una maggiore competitività industriale.
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