Categories: Cronaca

Confiscati alla ‘Ndrangheta beni del valore di 6.5 milioni di euro appartenenti a un imprenditore reggino

I Finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello SCICO, sotto il coordinamento della Procura Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito un sequestro di beni del valore di 6,5 milioni di euro appartenenti a un imprenditore reggino. Questo imprenditore è stato identificato come un punto di riferimento delle storiche articolazioni territoriali della ‘ndrangheta, che garantiva alle cosche la possibilità di ricevere i proventi da appalti pubblici.

La figura criminale dell’imprenditore è emersa durante l’operazione “Inter Nos”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dallo SCICO per contrastare l’infiltrazione della ‘ndrangheta negli appalti pubblici. I provvedimenti cautelari eseguiti hanno coinvolto 18 indagati e oltre 12 milioni di euro in sequestri. L’imputato è stato rinviato a giudizio per reati come associazione di stampo mafioso e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari reati, tra cui corruzione e turbata libertà degli incanti.

Le indagini hanno portato alla luce un sistema corruttivo ben strutturato che ha permesso all’impresa dell’imprenditore di svolgere il servizio di pulizie con la complicità della ‘ndrangheta. L’imputato, insieme ad altri imprenditori, avrebbe creato un sistema criminale che, tramite corruzione di funzionari pubblici e turbative d’asta, gli ha garantito l’appalto per la pulizia e sanificazione di strutture sanitarie dell’ASP di Reggio Calabria per oltre vent’anni.

Il sequestro ha coinvolto l’intero compendio aziendale di due imprese operanti nei settori della pulizia e della compravendita di immobili, quote di partecipazione in una società di capitali, quattro immobili, un’auto e rapporti bancari, finanziari, assicurativi, per un valore complessivo di circa 6,5 milioni di euro.

Le azioni delle Forze dell’Ordine sono state coordinate con la Procura Direzione Distrettuale Antimafia e hanno portato alla luce un sistema di corruzione consolidato che coinvolgeva funzionari pubblici e membri della ‘ndrangheta, mettendo in luce il grave problema dell’infiltrazione della criminalità organizzata negli appalti pubblici. Il sequestro dei beni dell’imprenditore reggino è un importante passo avanti nella lotta contro la ‘ndrangheta e la corruzione nel settore pubblico.

Redazione

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