Cop29: approvato accordo per erogare 300 miliardi di dollari all’anno ai Paesi più poveri.
Durante la Cop29 a Baku è stato raggiunto un accordo sul Baku Finance Goal, che prevede di incanalare 1,3 trilioni di dollari all’anno per finanziamenti climatici verso i paesi in via di sviluppo. Questo impegno include un obiettivo per i Paesi sviluppati di mobilitare almeno 300 miliardi di dollari all’anno per i Paesi meno sviluppati entro il 2035. Il Baku Finance Goal è considerato un passo fondamentale per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi e garantisce supporto ai paesi più vulnerabili. Tuttavia, i Paesi in via di sviluppo ritengono che l’accordo non sia abbastanza ambizioso.
Accordo storico raggiunto a Baku durante la Cop29
Durante la riunione della Cop29 a Baku è stato raggiunto un importante accordo sul Baku Finance Goal (BFG), con l’obiettivo di incanalare 1,3 trilioni di dollari di finanziamenti per il clima verso i paesi in via di sviluppo ogni anno. Questo nuovo impegno prevede che i Paesi sviluppati assumano la guida nella mobilitazione di almeno 300 miliardi di dollari all’anno per i Paesi in via di sviluppo entro il 2035, rappresentando un significativo aumento rispetto agli impegni precedenti e dimostrando la volontà di agire con determinazione in materia di cambiamento climatico.
Il Baku Finance Goal mette particolare attenzione sul supporto ai Paesi meno sviluppati e ai piccoli stati insulari in via di sviluppo, introducendo disposizioni mirate per garantire accessibilità e trasparenza nei finanziamenti. Grazie all’intensa diplomazia condotta dalla presidenza della Cop29 durante le 48 ore di negoziati, è stato possibile raggiungere un accordo che garantisce progressi significativi in tutti i settori climatici e segna un passo fondamentale verso la realizzazione degli obiettivi climatici, inclusa l’importante sfida di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius.
Il president della Cop29, Mukhtar Babayev, ha sottolineato l’importanza di questa svolta, affermando che il Baku Finance Goal trasformerà miliardi in trilioni nel prossimo decennio e che si è lavorato duramente per triplicare l’obiettivo fondamentale di finanziamento del clima per i Paesi in via di sviluppo ogni anno. Tuttavia, alcuni rappresentanti dei Paesi in via di sviluppo non hanno accolto positivamente l’accordo, sottolineando che non è sufficientemente ambizioso e che l’importo proposto è considerato troppo basso e inadeguato alle necessità. Ciò dimostra che, nonostante i progressi raggiunti, restano ancora importanti sfide da affrontare per garantire un futuro sostenibile per tutti.
Accordo storico a Baku sulla finanza climatica
A Baku, durante la COP29, è stato raggiunto un accordo storico sul Baku Finance Goal (BFG), che mira a incanalare 1,3 trilioni di dollari di finanziamenti per il clima verso i paesi in via di sviluppo ogni anno. L’obiettivo principale è che i Paesi sviluppati si impegnino a guidare la mobilitazione di almeno 300 miliardi di dollari all’anno per i Paesi in via di sviluppo entro il 2035, rappresentando un incremento significativo rispetto alla precedente proposta.
Il Baku Finance Goal presta particolare attenzione al supporto dei Paesi meno sviluppati e dei piccoli stati insulari in via di sviluppo, promuovendo l’accessibilità e la trasparenza. Questo accordo è stato il risultato di intensi negoziati che hanno portato a un significativo progresso in tutti i settori climatici, sentendosi come un passo cruciale per raggiungere gli obiettivi di limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi.
La COP29 ha anche reso operativo il Fondo per le perdite e i danni, con l’obiettivo di distribuire fondi a partire dal 2025. Questa decisione era attesa da tempo dai Paesi in via di sviluppo, che hanno accolto con favore questa opportunità di ricevere aiuti. Tuttavia, alcune nazioni ritengono che l’obiettivo finale non sia abbastanza ambizioso e che più sforzi dovrebbero essere fatti per affrontare la crisi climatica in modo più efficace.
In sintesi, l’accordo raggiunto a Baku rappresenta un passo avanti significativo nel campo della finanza climatica, ma c’è ancora molto lavoro da fare per garantire una transizione verso un’economia sostenibile e basata sul rispetto dell’ambiente. La sfida ora è implementare questi accordi in modo efficace e garantire che venga fatto tutto il possibile per proteggere il nostro pianeta dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.
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