Corea del Nord: ancora un test missilistico, ma fallisce
Ancora una provocazione da parte del dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Un altro test missilistico diretto al mare del Giapppone, fortunatamente fallito. Il ministero della difesa della Corea del Sud assicura che il missile sia esploso poco dopo il lancio. Nonostante ciò, l’esercito di Seul resta sull’attenti in caso di nuove provocazioni da parte della Corea del Nord.
L’obiettivo del Nord-Corea è già dichiarato. Kim ha spiegato che i test missilistici sono improntati all’obiettivo di un lancio atomico-missilistico intercontinentale in grado di colpire gli Stati Uniti. È la terza volta che viene effettuato il testo. L’ultimo si è svolto a inizio marzo. Gli avvertimenti di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud non sono serviti ad interrompere queste “provocazioni”.
Intanto continuano le esercitazioni degli americani con la Corea del Sud. Ventottomila specialisti degli yankees stanno addestrando 200 mila truppe di Seul. La situazione non piace molto a Kim, per usare un eufemismo, e c’è il rischio sempre più vivo di un contrasto. Pyongyang, infatti, cataloga queste esercitazione come delle prove di invasione. La Cina, timorosa di un possibile conflitto, ha invitato gli americani a sospendere questa situazione, in modo da poter chiedere uno “stop” anche alla Corea del Nord. Trump ha già rigettato la richiesta: non ha intenzione di interrompere gli addestramenti, che continueranno fino al 30 aprile.
In Florida, tra il 6 ed il 7 aprile, è previsto un incontro tra il presidente americano Donald Trump ed il presidente cinese Xi Jinping. Si lavora per trovare una soluzione che permetta di evitare il conflitto.