Corea del Nord lancia un altro missile. Trump: “Possibile conflitto”
Conflitto Usa- Corea del Nord sempre più vicino. Ieri Pyongyang ha lanciato un nuovo missile balistico sfidando gli Stati Uniti.
Poche ore prima il Consiglio di sicurezza dell’Onu aveva aperto al negoziato pur lasciando «tutte le opzioni sul tavolo», compresa quella militare. Il lancio è fallito e il razzo è esploso in volo prima di oltrepassare i confini nordcoreani.
Cina e Russia scoraggiano in ogni modo l’uso della forza. Trump mantiene invece la linea dura e twitta: «la Corea ha mancato di rispetto alla Cina. Male!». I media americani prevedono che gli Usa mostreranno ancora i muscoli, accelerando sanzioni, inviando mezzi e continuando esercitazioni militari nell’area.
Il lancio
I militari della Corea del Sud hanno confermato l’avvenuto lancio di un missile da parte di Pyongyang. Il lancio, secondo lo stato maggiore interforze sudcoreano citato dall’agenzia Yonhap, è avvenuto poco a nord di Pyongyang, nelle prime ore del mattino. Il missile balistico lanciato dalla Corea del Nord alle 5,03 di sabato mattina (le 22,33 ora italiana di venrdi) “non ha mai oltrepassato i confini del territorio” di Pyongyang.
Il Giappone allerta
Il governo giapponese rimane in stato di allerta. I ministri dell’esecutivo si sono riuniti urgentemente nella sede del Consiglio nazionale di sicurezza. Il governo continuerà a tenere i cittadini informati, garantendo la sicurezza dello spazio aereo e i confini navali.
Il capo di Gabinetto Yoshihide Suga ha affermato in una conferenza stampa che il Giappone è «preparato a rispondere a ulteriori provocazioni della Corea del Nord».
Il sistema dei trasporti della metropolitana di Tokyo, per la prima volta ha interrotto i servizi per 10 minuti alle 6.07 del mattino, quando è stata rilasciata l’informazione del lancio del missile, così come il servizio dei treni veloci Shinkansen, lungo il versante occidentale dell’arcipelago, nella prefettura di Ishikawa.
Le parole di Trump
Donald Trump paventa lo spettro di un conflitto con la Nord Corea. Nel giorno in cui il segretario di Stato Rex Tillerson fa il suo esordio al Palazzo di Vetro dell’Onu per discutere il dossier di politica estera più complicato di questi primi cento giorni della nuova amministrazione americana.
«C’è la possibilità che si arrivi a un grande, grande conflitto» con Pyongyang, ha avvertito il presidente Usa in un’intervista all’agenzia Reuters, definendo il regime di Kim Jong-un «una minaccia urgente della sicurezza nazionale».
Il tycoon «preferirebbe risolvere la crisi nella penisola attraverso la diplomazia, ma è molto difficile».
Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza il capo della diplomazia americana ha usato toni forti. Puntando in particolare sull’ipotesi di nuove sanzioni. «Gli Usa sono impegnati a difendere il proprio Paese e gli alleati da un’aggressione nordcoreana, e tutte le opzioni restano sul tavolo, inclusa l’azione militare», ha ribadito, chiedendo di «imporre nuove misure restrittive su entità e individui che sostengono il programma nucleare e missilistico di Pyongyang».