Corruzione, blitz tra Calabria e Lombardia: un sindaco ai domiciliari

Corruzione, blitz tra Calabria e Lombardia: un sindaco ai domiciliari

Corruzione e traffico internazionale di droga dalla Calabria alla Lombardia. E’ partita questa mattina una maxi operazione dei carabinieri per sgominare un’organizzazione affiliata alla ‘ndrangheta che ha spinto i suoi trafici fino a una cittadina della Brianza, quella di Seregno, dove il sindaco è finito ai domiciliari.

Infiltrazioni si ‘ndrangheta al Nord

Il sindaco è accusato di corruzione per aver favorito gli affari di un noto costruttore ritenuto legato alle cosche, interessato in particolare alla costruzione di un supermercato, in cambio di voti. In un rapporto tra criminalità organizzata e politica, che secondo gli inquirenti, è stato determinante per la sua stessa elezione. Due le anime dell’inchiesta: una criminale, di droga ed estorsioni, l’altra appunto una tutta politica, cui si è arrivati indagando sulla prima.

Gli arresti

I carabinieri del Comando provinciale di Milano hanno eseguito gli arresti alle prime luci dell’alba nelle province di Monza, Milano, Pavia, Como e Reggio Calabria. In tutto, 27 misure cautelari: 21 in carcere, 3 ai domiciliari e 3 interdittive, firmate dai gip Pierangela Renda e Marco Del Vecchio. Ai domiciliari il sindaco di Seregno (Monza) Edoardo Mazza, di Forza Italia, accusato di corruzione per aver favorito gli affari del costruttore Antonio Lugarà (in carcere) che a sua volta si sarebbe doperato per procurargli voti.

Nell’inchiesta sono coinvolti anche altri due politici locali di Seregno: un consigliere comunale è agli arresti domiciliari, mentre per un assessore, Gianfranco Ciafrone, è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici.

I reati contestati, corruzione, estorsione e altro

I reati contestati a vario titolo sono associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, corruzione per un atto d’ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento personale.

 

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