Cosa significa La Niña e quali possibili effetti potrebbe avere sul clima in Europa?

L’arrivo debole di La Niña, controparte di El Niño, è stato confermato a gennaio dalla NOAA. Si prevedeva un evento più pronunciato, ma è risultato meno intenso. La Niña porta temperature superficiali del mare più basse nella regione equatoriale centro-orientale del Pacifico. Questo fenomeno influisce sui modelli meteorologici globali, portando spesso un clima più secco nell’America del sud e in Indonesia, e un clima più umido in Australia settentrionale e in Africa meridionale. In Europa, La Niña durante l’inverno può provocare condizioni più secche e fredde se le anomalie fredde si verificano nella regione EP, o condizioni più miti, umide e ventose se si verificano nella regione CP.
La Niña è arrivata: cosa significa per il clima mondiale e europeo
La Niña è finalmente arrivata, seppur in modo debole, ma i meteorologi ritengono che non porterà i gravi problemi meteorologici che stavamo aspettando. Questo fenomeno climatico è la controparte di El Niño e si caratterizza per temperature superficiali del mare più basse della media nel Pacifico equatoriale centro-orientale. Il NOAA ha confermato il suo arrivo all’inizio di gennaio, dopo un periodo di tre anni di El Niño.
Nonostante le previsioni iniziali suggerissero un evento più pronunciato per la stagione invernale 2024/25, La Niña si è manifestata in modo debole rispetto al passato. La sua comparsa tardiva solleva interrogativi tra gli esperti, che si chiedono se sia stata influenzata dal riscaldamento degli oceani. L’Oscillazione Meridionale El Niño è un fenomeno che influisce sui modelli meteorologici globali, portando cambiamenti atmosferici che possono avere ripercussioni su scala mondiale.
Nel contesto europeo, La Niña durante l’inverno può determinare modelli meteorologici diversi, con l’Atlantico settentrionale e l’Europa occidentale che possono sperimentare tempeste più deboli o più intense a seconda della regione del Pacifico coinvolta. Tuttavia, altri fattori come la NAO e i venti stratosferici possono influenzare il clima europeo in modo significativo.
Le attuali previsioni indicano un ritorno a condizioni neutre prima dell’estate 2025, suggerendo che potremmo non avere forti tendenze climatiche da una parte o dall’altra. La complessità dei fenomeni atmosferici e oceanici coinvolti richiederà ulteriori studi e monitoraggi per comprendere appieno gli effetti di La Niña sul clima mondiale e europeo.
La Niña fa il suo ritardo nell’arrivo
La tanto attesa La Niña è finalmente arrivata, seppur in forma debole. I meteorologi ritengono che questa fase climatica non causerà i problemi meteorologici tipici associati a questo fenomeno. L’arrivo tardivo di La Niña ha sorpreso gli esperti, i quali si interrogano se il suo ritardo possa essere stato influenzato dal riscaldamento degli oceani.
Gli effetti di La Niña sono più rilevanti durante l’inverno in Europa. Meccanismi meteorologici su vasta scala, come la teleconnessione, giocano un ruolo cruciale nel determinare l’impatto di La Niña sul clima europeo. La distribuzione delle anomalie fredde nel Pacifico orientale o centrale può influenzare le tempeste e la pressione atmosferica nell’Atlantico settentrionale e nell’Europa occidentale, portando a condizioni più secche o più umide.
Le previsioni attuali suggeriscono un ritorno a condizioni neutrali prima dell’estate 2025, smorzando così gli effetti di La Niña sull’Europa. Tuttavia, altri fattori come la Oscillazione Nord Atlantica e i venti stratosferici possono comunque influenzare il clima europeo, rendendo difficile fare previsioni precise sulle condizioni meteorologiche future. In definitiva, La Niña, seppur debole, continua a rivestire un ruolo importante nel modellare il clima globale e regionale.
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