Cottarelli: “La manovra ha superato il giudizio dei mercati”
Durante il Congresso Fabi a Roma, l’economista Carlo Cottarelli ha commentato la manovra economica del governo, evidenziando conferme e poche novità. La classe media è quella che perde di più, mentre i redditi bassi ottengono benefici. I tagli previsti riguardano principalmente la spesa per i dipendenti pubblici, mentre settori come la sanità e gli investimenti pubblici non saranno toccati. Cottarelli approva la prudenza di Giorgetti nella gestione dei conti pubblici, ritenendo che il piano presentato a Bruxelles sia in linea con le regole dell’UE e garantisca l’intervento della BCE in caso di attacchi dei mercati finanziari.
Analisi dell’economista Carlo Cottarelli sulla manovra fiscale del governo
Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, ha espresso il suo parere sulla recente manovra fiscale del governo. Secondo lui, la manovra presenta molte conferme, come il taglio del cuneo e dell’Irpef, ma poche novità. Le banche perderanno qualcosa nell’immediato, ma si tratta essenzialmente di un prestito allo Stato, dato che pagheranno più tasse nel futuro. I redditi bassi beneficeranno di alcuni vantaggi, mentre la classe media, soprattutto quella che rispetta le regole fiscali, risulterà penalizzata.
Cottarelli evidenzia che i tagli alla spesa pubblica previsti dalla manovra sono rinviati al 2026-27, con un calo significativo della spesa primaria. Tuttavia, i tagli non colpiranno settori essenziali come la sanità, le pensioni e gli investimenti pubblici, ma si concentreranno sulla spesa per i dipendenti pubblici. Il deficit risulta inferiore alle previsioni iniziali grazie al contenimento della spesa da parte del governo, che ha salvaguardato una parte delle entrate.
Il fatto che il governo abbia presentato un piano finanziario in linea con le regole europee ha ricevuto l’approvazione della Bce, garantendo un intervento della banca centrale in caso di turbolenze nei mercati finanziari. Cottarelli conclude sottolineando l’importanza delle scelte politiche nella gestione delle finanze pubbliche e la necessità di riforme strutturali per minimizzare gli effetti negativi sulla popolazione.
Analisi della Manovra Economica di Carlo Cottarelli
Carlo Cottarelli, economista e direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica di Milano, ha espresso il suo parere sulla recente manovra economica del governo. Secondo Cottarelli, la manovra presenta poche novità e conferme, con tagli al cuneo e all’Irpef. Le banche subiscono una perdita immediata, ma si tratta di un prestito allo Stato, poiché pagheranno meno tasse in futuro.
I redditi bassi beneficiano di alcuni vantaggi, mentre la classe media, soprattutto quella che non evade le tasse, perde. La promessa del governo di ridurre le tasse per il ceto medio quest’anno non è stata mantenuta, con i tagli maggiori previsti per il 2026-27. La spesa statale rimane invariata, con tagli previsti per i dipendenti pubblici senza influenzare la sanità, le pensioni o gli investimenti pubblici.
Cottarelli riconosce la prudenza della gestione di Giorgetti, che ha risparmiato parte delle entrate e ha presentato un deficit inferiore alle previsioni. Tuttavia, sussiste un’incertezza sulle entrate strutturali previste e l’intervento della BCE potrebbe essere necessario in caso di attacchi dei mercati finanziari. In generale, la gestione economica del governo sembra essere ben vista dai mercati, garantendo il rispetto delle regole dell’UE.
In conclusione, Carlo Cottarelli evidenzia che una riforma strutturale della spesa pubblica potrebbe minimizzare l’impatto dei tagli sul ceto medio e migliorare i servizi pubblici, anziché optare per tagli lineari.
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