Crisi Finanziaria in Libia: La Situazione della Banca Centrale si Aggrava

L’impatto della migrazione irregolare sull’economia libica
TRIPOLI (LIBIA) (ITALPRESS/MNA) – La Banca centrale della Libia (Cbl) ha lanciato un allerta riguardo agli effetti devastanti che la migrazione irregolare e la presenza di lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno hanno sull’economia nazionale. Secondo stime recenti, la Libia sta subendo perdite annuali di circa 7 miliardi di dollari a causa di queste problematiche. “La situazione è critica e richiede interventi urgenti per evitare un ulteriore deterioramento delle condizioni economiche,” ha dichiarato il governatore della Cbl, Naji Mohamed Issa.
La Banca ha evidenziato come l’afflusso incontrollato di migranti contribuisca all’aumento del consumo interno e alla domanda di valuta estera, in gran parte soddisfatta dal mercato informale. “L’elevato ricorso al mercato nero per l’acquisto di valuta crea una pressione insostenibile sul nostro sistema finanziario,” ha aggiunto la Cbl in una nota ufficiale. Questa situazione ha portato a un incremento delle attività economiche non regolamentate, inclusi il riciclaggio di denaro e il potenziale finanziamento del terrorismo, creando così rischi significativi per la stabilità della Libia.
Il contrabbando di beni e carburante: una crisi nella crisi
Un altro problema che aggrava la situazione è il contrabbando diffuso di beni sovvenzionati, incluso il carburante. Queste pratiche illegali non solo alimentano la domanda di importazioni, ma costringono anche la Banca Centrale a utilizzare le sue riserve estere, sempre più ridotte, per mantenere il valore del dinaro libico. “Dobbiamo affrontare con decisione il contrabbando e le sue conseguenze devastanti; è un problema che colpisce tutti noi,” ha affermato Issa.
Le recenti operazioni di contrabbando hanno portato a un drammatico esaurimento delle riserve monetarie del paese e a un aumento della domanda di valuta estera, esercitando pressioni enormi su un’economia già vulnerabile. Di fronte a questa crisi, la Cbl ha deciso di svalutare il dinaro libico del 13,3%, fissando un nuovo tasso di cambio ufficiale a 5,5677 dinari per dollaro Usa. Nonostante ciò, il tasso di cambio nel mercato nero rimane significativamente più alto, scambiando il dinaro a 7,11 dinari per dollaro. Questa discrepanza evidenzia il crescente divario tra la realtà economica e le politiche ufficiali.
“La svalutazione rappresenta un ulteriore ostacolo per i libici, che già si trovano ad affrontare gravi difficoltà economiche,” ha commentato l’analista economico Ahmed El-Sadi, evidenziando l’emergere di un sistema monetario sempre più fragile.
La divisione politica e le sue conseguenze economiche
La Banca centrale ha inoltre richiamato l’attenzione sulla persistente divisione fiscale tra i governi orientale e occidentale della Libia, che ha reso difficile l’implementazione di politiche di spesa unificate. “Questa frammentazione alimenta l’inflazione e contribuisce all’instabilità economica,” ha dichiarato Issa, sottolineando l’importanza di una cooperazione intergovernativa per affrontare le sfide del paese.
Nel 2024, la spesa pubblica duale ha raggiunto un livello allarmante di 224 miliardi di dinari, superando notevolmente i ricavi nazionali, che ammontano a soli 136 miliardi di dinari. Questa disuguaglianza tra spesa e introiti rappresenta una minaccia diretta alla sostenibilità economica della Libia. “È necessario un cambiamento radicale nelle politiche fiscali; è il solo modo per evitare il collasso,” ha affermato il noto economista Omar Murtada.
Mentre la Libia si confronta con queste sfide economiche gravi, il futuro del suo sistema finanziario appare incerto. L’incapacità del governo di affrontare le radici della migrazione, del contrabbando e delle divisioni fiscali rischia di esacerbare ulteriormente la crisi economica, che già colpisce milioni di libici.
– Foto: Central Bank of Libya –
(ITALPRESS).
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