Crosetto dichiara: “Chi scarica Toti mi provoca disgusto”
A Roma c’è un clima di tensione e preoccupazione che non passa inosservato nemmeno al ministro della Difesa, Guido Crosetto. In una recente intervista a La Stampa, Crosetto ha espresso il suo disprezzo per coloro che speculano su vicende come quella che coinvolge l’ex governatore ligure Giovanni Toti. L’accusa è diretta a un ministro di Forza Italia che avrebbe scaricato Toti, dimenticando la storia del fondatore del suo stesso partito e la persecuzione che subì. Questo comportamento, secondo il ministro Crosetto, evidenzia un basso livello di rispetto per i ruoli istituzionali e gli interessi nazionali.
L’impegno di Crosetto nel servire lo Stato è chiaro, nonostante le critiche e le tensioni che si respirano in Italia. Lui stesso dichiara di provare disprezzo per coloro che, pur affermando di voler servire lo Stato, sembrano invece interessati solo ai loro microinteressi personali. Per Crosetto, è fondamentale che si ribaltino le prospettive e si torni a rispettare i valori comuni della politica e dell’istituzionalità.
Il ministro della Difesa si sofferma sul tema delle inchieste e delle persecuzioni giudiziarie. Egli enfatizza la necessità di garantire chiarezza e trasparenza in casi in cui non ci siano vantaggi personali ottenuti da parte degli indagati. Crosetto mette in discussione la legittimità di arrestare qualcuno solo perché le sue azioni amministrative sono state dettate da una diversa cultura politica.
Inoltre, Crosetto denuncia la politicizzazione della magistratura italiana. Egli riconosce l’esistenza di correnti politiche all’interno del sistema giudiziario, affermando che l’equilibrio e l’imparzialità della giustizia sono minacciati da un potere che non ha più controlli. Il ministro invita l’Associazione Nazionale Magistrati a proporre soluzioni per garantire che la giustizia sia effettivamente al di sopra di ogni interesse di parte.
In conclusione, Crosetto esprime la sua volontà di rimanere fedele al suo impegno istituzionale e di continuare a svolgere il suo dovere finché sarà ministro. Tuttavia, una volta terminato il suo mandato, ritiene probabile che tornerà a dedicarsi alla sua vita privata, lontano dalle tensioni e dalle controversie della politica. La sua richiesta, infine, è di garantire un sistema giudiziario equo, trasparente e al servizio del bene comune, lontano dai giochini di potere e dalle lotte politiche interne.