Cyberbullismo in aumento, arriva al Senato il ddl per contrastarlo

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Dal Senato arriva l’ok al disegno di legge per il contrasto al fenomeno del cyberbullismo. Con 224 voti a favore, sei astenuti e un solo voto contrario, il testo è stato approvato in terza lettura.

Per cyberbullismo si intende qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonchè la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo.

La proposta di una legge per contrastare il cyberbullismo era arrivata al Senato nel 2014. Prima firmataria, Elena Ferrara, che era stata insegnante di Carolina Picchio, la 15enne che, dopo essere stata violentata da un gruppo di coetanei, non ha retto la gogna sul web quando il filmato dello stupro è circolato in Rete e si uccisa. Il testo è poi passato alla Camera, dove ha subito modifiche. Non più solo violenza in Rete ma fenomeni di bullismo in tutte le loro manifestazioni. In più, si prevedeva la possibilità di richiedere l’oscuramento di contenuti «lesivi» anche per i maggiorenni ed erano state introdotte norme penali.

Non diminuiscono, anzi sono in aumento  le vittime di molestie e comportamenti violenti in Rete. Nel 2016 i casi di cyberbullismo sono anzi aumentati dell’8 per cento, secondo i dati dell’Osservatorio nazionale adolescenza diffusi da Pepita Onlus in un seminario organizzato dalla Regione Lombardia, «Parlare di sexting a scuola».

Altro fenomeno molto pericoloso ed in crescente espansione tra gli adolescenti è proprio il sexting. Tra i 7.000 intervistati, uno su quattro ha dichiarato di averlo praticato e l’età della «prima volta» è molto bassa, tra gli 11 e i 12 anni.

Il testo prevede fondi per la prevenzione — educazione nelle scuole per gli studenti e risorse destinate alla polizia postale — e l’eliminazione dei contenuti offensivi dalla Rete che riguardino minorenni. Oltre che un tavolo tecnico presso la presidenza del Consiglio che coordini il piano d’azione.

Introdotta anche la procedura di ammonimento, come avviene per lo stalking. L’obiettivo è la responsabilizzazione dei minori over 14 colpevoli di azioni riconducibili al cyberbullismo, cercando di tenerli, per quanto consentito dalla legge, fuori dal penale.

Il piano stabilisce le iniziative di informazione e di prevenzione del fenomeno del cyberbullismo rivolte ai cittadini, coinvolgendo primariamente i servizi socio-educativi presenti sul territorio, in sinergia con le scuole. Il dirigente scolastico che venga a conoscenza di atti di cyberbullismo ne informa tempestivamente i soggetti esercenti la responsabilità genitoriale ovvero i tutori dei minori coinvolti e attiva adeguate azioni di carattere educativo.

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